Un voucher universitario per “attrarre” studenti
TRIESTE. Si può fare di più sul fronte degli iscritti e dei dottorati di ricerca nel sistema universitario regionale. Per incrementare i numeri Regione e mondo accademico lanciano l’istituzione di una sorta di voucher, che tenga conto del merito scolastico e dell’Isee, a favore dei residenti in Friuli Venezia Giulia.
L’intenzione, è emerso ieri a Udine all’incontro tra Debora Serracchiani (che ha anticipato l’intenzione di dar vita entro luglio in regione a un incontro con il Massachusetts Institute of Technology di Boston, ospite il codirector del Mit Italy program Serenella Sferza), l’assessore alla Formazione Loredana Panariti e i rettori degli atenei di Trieste e Udine Maurizio Fermeglia e Alberto Felice De Toni nonché il vicedirettore della Sissa Matew Diamond, è di rinforzare l’orientamento in ingresso per gli studenti che si affacciano all’università e di aumentare conseguentemente la loro popolazione.
Un’azione da avviare su tutto il territorio regionale per una «conoscenza diffusa», intesa come consolidamento dell’attività nelle sedi di Pordenone e Gorizia in un’ottica più innovativa. Da parte dei rettori si è non a caso evidenziato che il sostegno alla didattica e alla ricerca nelle sedi decentrate può avvenire attraverso una complementarietà del sistema, in modo che il capoluogo isontino e quello della Destra Tagliamento continuino a proporre, rafforzandole, offerte distinte e complementari a quelle di Trieste e Udine.
Tracciando insieme le linee guida su cui si muoveranno nei prossimi anni il sistema universitario e la Regione, si è deciso dunque di dare vita, entro breve, a un tavolo tecnico per analizzare progetti concreti da mettere in campo a Gorizia e a Pordenone.
Oltre che di didattica si è discusso anche dell’azione strategica da attuare su ricerca e «terza missione». È stato in primis evidenziato come i progetti comuni - quelli riguardanti per esempio la meccatronica, high performance computing e oncologia - hanno già dato buoni riscontri e si dovrà dunque insistere su quella strada anche nel campi delle scienze umane e sociali.
Quanto al trasferimento di cultura nel territorio, sono stati citati i progetti che le università stanno mettendo in campo in modo particolare nella gestione dei flussi migratori e dei rifugiati. Se ne potrebbe affiancare prossimamente un altro riguardante il turismo culturale, materia che rientra tra l’altro in una delle linee strategiche definite dalla Regione nell’ambito del S3 (strategie intelligenti).
Per il sostegno all’industria l’obiettivo è quello di creare laboratori misti pubblico-privato in collaborazione con le piccole e medie imprese e tra le università. La Regione valuterà inoltre la possibilità di sostenere progetti inoltrati dal mondo della ricerca Fvg e valutati dalla Commissione europea come ammissibili, ma rimasti fuori dalla soglia del finanziamento.
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