Un vincolo del 2005 sta “salvando” la Tripcovich
TRIESTE Roberto Dipiazza risponderà - non prima però di aver letto le motivazioni e averci meditato sopra - al “niet” del ministero dei Beni culturali alla demolizione della Sala Tripcovich. «E sono convinto che vincerò la guerra», ha detto il sindacoi ieri, giorno in cui era di tutt’altro umore rispetto a venerdì, quando era andato su tutte le furie dopo aver appreso la notizia di quel “niet”, comunicata poi da lui stesso in Consiglio comunale. Certo deve ora capire come muoversi, in attesa anche della lettera con le motivazioni dettagliate sul perché il ministero abbia negato la demolizione, che dovrebbe arrivare oggi in Comune dalla Sopraintendenza, la “longa manus” del dicastero sul territorio, che invece aveva dato parere positivo al progetto del Municipio. Il primo cittadino però conosce già in parte i contenuti di questa oramai famosa lettera. Stando ad alcune indiscrezioni, infatti, da Roma - da dove lui stesso aveva riferito di aver ricevuto una “soffiata” lo scorso venerdì - Dipiazza già conoscerebbe parzialmente il contenuto della missiva, almeno nella sostanza: «Il ministero dice che nel 2005 il bene è stato vincolato (dall’ex Direzione regionale dei Beni culturali, ndr) e che ora la situazione sarebbe cambiata ben poco». «Ma - incalza il sindaco - dal 2005 al 2019 le cose sono cambiate completamente, la città è cambiata. Con la sdemanializzazione del Porto vecchio e la realizzazione del Centro congressi, la Tripcovich ha un’altra logica». Questo - insomma - il succo della “contromossa” che Dipiazza intende adottare «dopo aver letto le carte e aver parlato con la Soprintendenza: quando sarò pronto, farò tutti i passi. Non sarà domattina».
Intanto il consigliere comunale Pd Giovanni Barbo ha inviato una richiesta agli uffici del Comune «per sapere se era arrivata questa famosa lettera “piena di insulti”, come aveva detto venerdì Dipiazza in Consiglio. «È singolare che si parli di una lettera ancor prima che arrivi una lettera», così il dem. Sul versante M5s, invece, a quanto è dato sapere ci sarebbe una netta divisione tra i grillini a Trieste e quelli a Roma, in testa il ministro Stefano Patuanelli. I primi sono contrari all’abbattimento tanto che hanno depositato un esposto in Procura per essere certi che la permuta Tripcovich-Noghere tra Verdi e Comune abbia seguito l’iter corretto. Il ministro al contrario sarebbe favorevole alla riqualificazione di piazza Libertà con la demolizione della sala.—
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