Un tetto alle altezze degli alberi: così l’area cabinovia nel Porto Vecchio di Trieste diventerà un vivaio

Da “grandi” le piante saranno espiantate e trasferite: “Si creerà un sistema per generare i fusti e poi portarli in città: penso sia un modo per essere realisti con un po’ di poesia”

G.tom.
Lasorte Trieste 13/09/22 - Porto Vecchio, Magazzino 26, Presentazione Progetto Parco Lineare
Lasorte Trieste 13/09/22 - Porto Vecchio, Magazzino 26, Presentazione Progetto Parco Lineare

TRIESTE Si può costruire un parco verde sotto a una cabinovia? È il problema che all’Atelier(s) Femia s’è dovuto porre nell’elaborazione del progetto del parco lineare. La soluzione trovata è la seguente: di volta in volta espiantare gli alberi che superano il limite di altezza per collocarli in altre parti della città, facendo del Porto vecchio una sorta di vivaio vegetale per Trieste.

Come nasce l’idea? Tutta la prima parte del progetto, il cosiddetto “asse natura”, è sovrastata dall’infrastruttura: s’impone quindi un tetto all’altezza degli alberi, che non possono interferire con il passaggio delle cabine. L’area di rispetto della linea è di 14,20 metri: all’interno di questa fascia le altezze consentite sono variabili, si va dai 3,5 metri massimi nelle zone mediane fra due piloni (laddove le cabine passano più vicine al suolo) agli 8,3 in prossimità dei piloni.

il progetto
Futuro green per il Porto vecchio di Trieste: ecco come sarà il nuovo parco urbano con 680 alberi
Lasorte Trieste 13/09/22 - Porto Vecchio, Magazzino 26, Presentazione Progetto Parco Lineare

Ha spiegato l’architetto Giovanni Damiani, collaboratore di Alfonso Femia: «Una difficoltà può diventare un valore. In questo caso il limite all’altezza degli alberi diventa un sistema per generare alberi e portarli in città. Penso sia un modo per essere realisti dando valore aggiunto e un po’ di poesia».

A questo scopo il magazzino 11 verrà riqualificato e destinato al ciclo di gestione del parco, inclusa la coltivazione delle piante necessarie alla manutenzione di un’area così impegnativa in termini di spazi ed essenze.

Di concerto con la soprintendenza e il Comune, poi, lo studio Femia ha ottenuto di spostare l’asse della cabinovia, in modo che non corra perfettamente al centro del viale: «L’abbiamo disassata spostandola a monte – ha spiegato l’architetto Femia -. Abbiamo condiviso che fosse importante farlo per darle un ruolo complementare e non il ruolo molto più forte che avrebbe avuto restando centrale». In questo modo, ha spiegato Femia rispondendo a una domanda di Federico Zadnich del sodalizio ciclistico Ulisse Fiab, si risponde anche alle indicazioni della Soprintendenza sulla tutela degli assi prospettici dello scalo. In ogni caso, ha precisato l’ingegner Giulio Bernetti, i Beni culturali avranno modo di esprimersi sul progetto in ogni suo aspetto.

il progetto
Piazza verde, ciclabili e stagno: ecco come sarà il bosco urbano dentro il Porto vecchio di Trieste
Lasorte Trieste 18/08/22 - Porto Vecchio, viale centrale

Al termine della presentazione, i rappresentanti degli ordini degli ingegneri (Ermanno Simonati), degli architetti (Giulia Favi) e dei geometri (Sandro Ghedina) si sono complimentati con l’ente per aver condiviso il progetto con le categorie.

Riproduzione riservata © Il Piccolo