Un sondaggio sul futuro dell’aeroporto di Gorizia

Dopo anni di immobilismo sul rilancio dell’area i Comuni del capoluogo e di Savogna chiedono consiglio ai cittadini
Di Stefano Bizzi

Come disporre degli spazi edificati e liberi dell’aeroporto di Gorizia? Come viene considerata la zona? Quale funzione dovrebbe avere? Servirebbe una riqualificazione/ristrutturazione dell’area? Quale cambiamento sarebbe desiderabile? Sono alcune delle domande che attraverso un questionario i Comuni di Gorizia e di Savogna pongono ai cittadini, alle imprese, alle associazioni e agli enti pubblici e privati che a vario titolo possono essere interessati alla riqualificazione dell’aeroporto Duca d’Aosta. A svilupparlo e ad analizzare le risposte sono stati chiamati l’Isig e l’Iges. I risultati aiuteranno a riempire di contenuti gli spazi di via Trieste attualmente abbandonati. Ad occuparsi di questo difficile compito non sarà più l’attuale spa, sarà piuttosto la società consortile che a fine novembre dovrebbe subentrare nella gestione dell’area. Della partita non farà più parte Friulia, le cui quote, se non saranno acquistate da terzi, verranno rilevate dalla Camera di Commercio. Nel presentare il sondaggio, ieri mattina il sindaco Romoli ha ricordato che appena la gestione passerà alla società consortile, l’Enac rilascerà finalmente la concessione aeronautica per l’aviosuperfice goriziana. Questa rappresenta il presupposto per poi avviare qualsiasi progetto. A fare il punto della situazione è stato però il presidente della spa Ariano Medeot: «Un anno fa il cda si è trovato in mano un contenitore che da un decennio ha sviluppato solo progetti senza arrivare mai ad un obiettivo reale. La trasformazione in ente consortile è necessaria per trovare risorse finanziarie e per abbattere i canoni che l’Enac fa pagare». Il denaro che potrebbe arrivare dai fondi strutturali 2014-2016 servirà a recuperare l’area, ma questa va appunto riempita di contenuti e qui entra in gioco il sondaggio dell’Istituto di sociologia internazionale di Gorizia e dell’Istituto internazionale di Alti studi giuridico economici per lo sviluppo. L’idea è quella di favorire l’insediamento di aziende con dimensioni medio-piccole, piuttosto che grandi gruppi. Però prima si vuole ascoltare il voce dei vari portatori d’interesse. «Non parliamo di numeri, ma di qualità», spiega Medeot ricordando che le realtà più piccole si radicano maggiormente sul territorio. Il presidente dell’Isig Roberto Collini sottolinea come, per la prima volta, la questione dell’aeroporto venga affrontata in modo scientifico e non più di pancia, mentre il direttore dello stesso istituto Daniele Del Bianco ricorda come il questionario oltre ad essere disponibile sul sito web dello stesso Isig sia linkato alla pagina internet istituzionale del Comune di Gorizia. Sull’importanza della sinergia tra le istituzioni si è invece soffermato il segretario dell’Iges Ezio Benedetti.

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