Un segnalibro a Casa Valussi Raccolta fondi nelle librerie

Un segnalibro colorato da un euro da aggiungere al libro da leggere per contribuire alla ristrutturazione di Casa Valussi. Parte oggi in nove librerie triestine la campagna “Dona un euro” annunciata dalla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin il 28 gennaio scorso in occasione dell’anniversario della strage di Mostar. In 24 anni di attività, iniziati a pochi mesi dalla tragedia di Mostar, la Fondazione è cresciuta e si è evoluta: tre case di accoglienza per bambini vittime della guerra o incurabili nel Paese d’origine, di cui una per richiedenti asilo con minori malati, un centro di raccolta di vestiti usati, gestione della microarea di Montebello, convenzioni con il Comune per l’assistenza di famiglie disagiate. Tutto grazie alla buona volontà e generosità di migliaia di donatori, soprattutto triestini.
La Fondazione entra in questo venticinquesimo anno con un grande obiettivo: ristrutturare la prima e principale casa di accoglienza, quella di via Valussi. «La casa di via Valussi è la nostra prima casa di accoglienza, con la quale abbiamo deciso di metterci all’opera seriamente, e quella tramite cui molti triestini e non ci hanno conosciuto, – spiega la presidente Daniela Schifani-Corfini Luchetta –. Per questo un grandissimo valore simbolico per la Fondazione. L’abbiamo ricevuta in comodato d’uso dalla Provincia di Trieste, nel 1997 l’abbiamo ristrutturata, e acquistata definitivamente nel 2016 con la dismissione delle Province a livello regionale. Quest’anno ci siamo dati il compito di raccogliere i fondi per procedere a una ristrutturazione dello stabile». La raccolta fondi inizia proprio oggi con una campagna che coinvolge nove librerie triestine. Alla cassa delle librerie Minerva, Antico Caffè San Marco, Nero Su Bianco, Luigi Einaudi, Tržaško Knjižno Središče TS 360, Internazionale Transalpina, Dedalus e Minotauro, Lovat e Ubik saranno disponibili dei segnalibri colorati della Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin e sarà possibile lasciare un contributo volontario (a partire da cifra di un euro).
Fin dall’inizio la città è sempre stata vicina alla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin, permettendo di aiutare i bambini vittime della guerra e di malattie incurabili nei lori paesi, così come numerose famiglie triestine bisognose. Già nel 1994 la Fondazione ricevette in comodato d'uso della durata ventennale dalla Provincia di Trieste l'immobile di via Valussi 5, con l’obiettivo di farlo diventare presto il primo centro di accoglienza. Da allora, nella sede sono stati ospitati circa 700 bambini e oltre 900 familiari. La casa di via Valussi versava in pessime condizioni. La prima ristrutturazione costò 750 milioni di vecchie lire e fu possibile grazie a un finanziamento della Regione del Friuli Venezia Giulia. E alla fine, a seguito della chiusura della Provincia di Trieste, l’acquisto definitivo di Casa Valussi nel 2016. E ora l’avvio di una nuova ristrutturazione vent’anni dopo quella del 1997. «Sono convinta che la nota generosità dei triestini non verrà meno - spiega la presidente Daniele Luchetta -. Così il 28 gennaio 2019, in occasione del venticinquesimo anniversario della tragedia di Mostar, i nostri piccoli assistiti potranno mettere piede in una rinnovata Casa Valussi». Un appuntamento che vale un segnalibro.
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