Un romanzo rivisto in un video di 3 minuti: “trionfo” del liceo Prešeren di Trieste

Liceo triestino primo al contest del Goethe Institut di Torino riservato ai ragazzi che studiano il tedesco a scuola
Micol Brusaferro

TRIESTE La sfida era quella di raccontare un romanzo in un video di 180 secondi. E gli studenti del liceo Prešeren hanno centrato l’obiettivo, vincendo il concorso nazionale indetto dal Goethe Institut di Torino, promosso per avvicinare alla letteratura tedesca contemporanea i ragazzi che studiano proprio il tedesco nelle scuole. L’iniziativa, dal tiolo “Das sprechende Buch goes digital / Il libro parlante goes digital”, ha visto la partecipazione di 780 giovani e si è svolta nell’anno scolastico passato, ma la notizia del primo piazzamento è stata ufficializzata nei giorni scorsi.

«Si tratta di una grande soddisfazione», spiega in proposito l’insegnante Vera Kukanja, che ha seguito le classi: «Abbiamo lavorato insieme nei pomeriggi, dopo la fine delle lezione, è stata una bella esperienza e i ragazzi sono stati veramente bravi. Dovevano scegliere tra quattro romanzi e hanno optato per Mauerpost di Maike Dugaro e Anne-Ev Ustorf. A seguire abbiamo organizzato momenti di confronto, riflessione e lettura insieme. Complessivamente il progetto ha coinvolto 12 ragazzi di diverse classi, alcuni dei quali dell’ultimo anno».

Il video, pubblicato sul sito della scuola, comprende diversi contributi multimediali: «C’è una voce che legge estratti del testo – prosegue la docente – e sono inserite delle poesie che hanno scritto gli stessi studenti, nonché scene girate all’interno scuola e nel parco di San Giovanni. E anche la musica di sottofondo è stata prodotta dal liceo».

Il liceo Prešeren si aggiudica quindi il primo premio assoluto, che consiste in 600 euro per l’acquisto di libri. In più i ragazzi potranno incontrare gli autori del titolo scelto per realizzare il filmato.

«È stata l’occasione per affrontare qualcosa di diverso insieme, rispetto alla consueta attività svolta in classe. Abbiamo lavorato durante un anno non facile a causa della pandemia, tra lezioni in presenza e didattica a distanza, ritagliando nel tempo libero momenti da dedicare al concorso. E ci tengo a sottolineare – conclude Kukanja – come gli studenti siano stati davvero motivati, creativi, pieni di idee ed entusiasmo»

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