Un Renoir star alla prossima asta della Stadion. Base da 20 mila euro per il suo nudo di donna
TRIESTE «Quando ho dipinto il fondoschiena di una donna e voglio toccarlo, allora il dipinto è finito». La frase, attribuita al pittore impressionista Pierre Auguste Renoir, racconta perfettamente l’opera del 1896 che andrà all’asta alla Stadion di Trieste il prossimo mercoledì 5 dicembre. Il soggetto, infatti, ricorda il “Nudo di donna visto di schiena” realizzato da Renoir nel 1909 e conservato al Musée d’Orsay di Parigi.
L’opera che la Stadion offre al pubblico è un monotipo realizzato nel 1896, firmato con dedica a un amico che rappresenta una modella nuda distesa. Il monotipo è un’opera unica che l’artista dipinge su vetro e a pittura fresca lo rivolta sulla carta al fine di ottenere una stampa unica e irripetibile. L’opera firmata porta al retro l’etichetta della galleria Goupil di Parigi, che è stata per anni punto di riferimento per pittori come Degas, Toulouse Lautrec e Cezanne.
L’opera rappresenta una rarità per Renoir, che non era solito realizzarne con questa tecnica. Si conoscono pochissimi monotipi di Renoir: l’artista si cimentò con il monotipo solo per emulare il suo amico Degas, che invece utilizzava questa tecnica con più frequenza. «L’opera di Renoir – fa sapere Furio Princivalli, direttore della casa d’aste triestina – proviene dalla collezione degli eredi della famiglia Fonda-Savio e verrà battuto nella serata del 5 dicembre alle 20.30 con una base d’asta di 20 mila euro». Un prezzo impegnativo ma non inarrivabile visto il calibro dell’artista, quindi, che sconta però un difetto, come indicato nella descrizione inserita nel catalogo online. «L’opera - si legge - presenta una spaccatura a metà del foglio a destra di 4 cm. e delle increspature dovute alla incollatura».
La prossima asta della Stadion proporrà quasi mille lotti che verranno battuti in sei tornate suddivise in due giornate (5 e 6 dicembre). Ma, se ovviamente per nome e risonanza l’opera di Renoir sarà la punta di diamante, tutta l’asta riserverà delle sorprese per gli appassionati.
La pittura triestina, oltre ai soliti Tominz, Parin, Barison, Cambon, Rietti, Sofianopulo, Scomparini, Fini, Stracca, Righi, Perizi e Rosignano, presenta due opere uniche. Il primo è un quadro di Vito Timmel intitolata “Il Teatro”, opera pubblicata sul catalogo FondazioneCrTrieste ed esposto alla mostra “Museo della Follia” di Vittorio Sgarbi al palazzo della Regione a Mantova nel 2015.
L’altro è un dipinto di Zangrando, “La festa dell’annessione in Piazza Grande”, che fotografa un momento storico della città.
«La tela di Zangrando –spiega sempre Princivalli – proviene a sua volta dall’importante collezione Basilio di Trieste. In asta ci saranno una trentina di opere provenienti da questa importantissima collezione tra cui “Il buon Samaritano”, che è un’opera del pittore Simone Brentana, risalente al ’700».
Tutte le opere, compreso il monotipo di Renoir, si potranno ammirare in mostra da venerdì 30 novembre fino a martedì 4 dicembre duirettamente nella sede della stessa casa d’aste in Riva Tommaso Gulli 10/a (orari 10-13 e 15.30-19.30). —
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