Un piano per allontanare le capre dalla Val Rosandra

Il Comune mette sul piatto 6.500 euro per allestire un tavolo con gli esperti. Allo studio soluzioni per mandare via gli animali. «Non vogliamo abbatterli»

SAN DORLIGO DELLA VALLE. Allontanarle, non abbatterle. «In Val Rosandra non si può cominciare a sparare». È questa la ricetta delineata dal Comune di San Dorligo della Valle per affrontare in maniera concreta il problema della presenza di un’ottantina di capre nella Riserva della Val Rosandra. A questo proposito la giunta ha inserito, all’interno del programma previsionale di spesa per la gestione corrente della Riserva per l’anno 2019, alla voce “studi, monitoraggi, ricerche”, 6.500 euro «che saranno utilizzati – ha spiegato l’assessore comunale Franco Crevatin – per allestire un tavolo di confronto con esperti del settore e tecnici allo scopo di individuare il sistema più efficace per allontanarle con un sistema che ne garantisca la sopravvivenza. Abbatterle – ha aggiunto – è una soluzione alla quale non vogliamo né possiamo pensare, perché in Val Rosandra non si può ipotizzare di aprire la caccia di capre».

«Le capre in Val Rosandra? Un pericolo. Abbattiamole»


I primi esemplari di questa specie selvatica, una decina in tutto, furono segnalati in Val Rosandra tra il 2010 e il 2011, ma nel tempo c’è stata una moltiplicazione naturale delle capre, che si nutrono e si abbeverano nella vallata la cui gestione è affidata, in virtù di una convenzione recentemente rinnovata, all’amministrazione comunaledi San Dorligo della Valle. In Val Rosandra oggi il fenomeno è giunto al parossismo, diventando pericoloso per i tanti frequentatori del sito. Le femmine possono diventare particolarmente aggressive soprattutto nel periodo in cui devono badare ai cuccioli e attaccare l’uomo. Sia i maschi sia le femmine poi si trovano a loro agio sulle rocce e sui ghiaioni, mentre l’uomo in tale situazione è certamente l’elemento debole e sfavorito. Il tutto senza dimenticare che le capre, con il loro incedere nei luoghi più impervi della Val Rosandra, potrebbero dare il via a smottamenti potenzialmente pericolosi per i tanti camminatori.

«Siamo consapevoli delle difficoltà che troveremo nel cercare di affrontare la questione – ha ripreso Crevatin – ma una soluzione dobbiamo trovarla. Ecco perché abbiamo proceduto con questo primo stanziamento – ha sottolineato – al quale ne aggiungeremo altri. Fondamentale sarà un dialogo costruttivo con i tecnici di questo settore. L’obiettivo – ha concluso l’esponente della giunta guidata dal sindaco Sandy Klun – è quello di individuare una soluzione che permetta a questi animali sì di sopravvivere, ma allontanandosi dalla Val Rosandra, per raggiungere luoghi a loro più congeniali».

Sul tema si è espresso pochi giorni fa il naturalista Nicola Bressi, che ha parlato di «rischio di danni all’ecosistema della valle, in quanto le capre la stanno desertificando, scortecciando in particolare i frassini e i carpini che, di conseguenza, muoiono».

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