Un parcheggio temporaneo nell’area dell’ex Tripcovich a Trieste
Comune e Confcommercio raggiungono un accordo di massima per le feste. Nel terreno in ghiaia prevista un’ottantina di posti auto a tariffe «contenute»
Accade tutto in pochi minuti. Antonio Paoletti, presidente della Camera di commercio della Venezia Giulia, chiede ragguagli al sindaco Dipiazza sulla gestione dei parcheggi nel centro città. Il discorso cade sull’ex Sala Tripcovich di largo Città di Santos e il primo cittadino risponde: «Fate come se fosse vostra».
Quella che sul momento sembrava una boutade, si rivela un piano già discusso e alle fasi finali. Il Comune sta infatti per affidare l’area in ghiaia a pochi passi dalla stazione ferroviaria a Confcommercio o direttamente alla Camera di commercio della Venezia Giulia, con una formula da definire e per una durata di «uno o un paio di mesi al massimo». Obiettivo: ricavare un parcheggio temporaneo a cielo aperto dotato di circa ottanta posti auto, mantenendo il terreno in ghiaia così com’è e cercando di agevolare in questo modo gli spostamenti durante le feste.
I tempi sono perciò strettissimi. «Speriamo di aprirlo la prossima settimana», confessa un sorridente Paoletti dietro le quinte. Le incognite sono tuttavia molte e andranno sciolte velocemente per rendere operativo il parcheggio entro le vacanze di Natale.
Mercoledì scorso si è svolto un tavolo con i rappresentanti di Comune e Confcommercio per fare il punto della situazione. L’accordo, come detto, non è ancora stato siglato ma la volontà di trovare una quadra c’è da entrambe le parti. L’approvazione netta manifestata dal sindaco Dipiazza lascia intendere che si possa arrivare a una soluzione in pochi giorni, salvo imprevisti.
L’unica certezza, almeno finora, è che la ghiaia non sarà rimossa. Ciò significa che i singoli posti auto non saranno delimitati con delle linee e saranno impegnati degli operatori per garantire un flusso ordinato del traffico. Certo che la presenza della ghiaia potrebbe indispettire qualcuno, per i possibili danni alla carrozzeria. I tempi stretti, però, non consentono alternative.
Il resto è tutto da decidere, a partire dalla fondamentale questione: il parcheggio sarà gratuito o no? I diretti interessati non forniscono risposte chiare. Tuttavia, la necessità di mobilitare un numero imprecisato di operatori per presidiare il parcheggio costringerà Confcommercio (o chi per lei) ad assicurarsi un’entrata. Il ticket avrebbe comunque un costo «contenuto», sulla falsariga delle tariffe di Park Roiano (50 centesimi per un’ora).
Altro punto in sospeso è la gestione della viabilità. «Personalmente non ho preclusioni per la creazione di un parcheggio nell’area dell’ex Tripcovich», afferma l’assessore competente Michele Babuder. Benché non si sia ancora immaginato l’assetto che assumerà largo Città di Santos con il nuovo parcheggio, le macchine potrebbero transitare agilmente attraverso la bretella del Molo IV (dove sono stati tagliati progressivamente i posti auto, fino all’ultima sforbiciata da 305 stalli).
Al di là degli elementi di carattere tecnico, dopo l’annuncio inaspettato rimangono sullo sfondo una serie di domande. Se di sicuro la notizia sarà accolta con favore dalla maggior parte degli automobilisti, d’altra parte l’utilizzo dell’ex Sala Tripcovich resta una soluzione temporanea a un problema strutturale di Trieste qual è quello dei parcheggi. Una constatazione che si connette a un’altra incognita: quanto durerà la concessione? Per il momento l’orizzonte resta di «un paio di mesi al massimo», un “tampone” pensato esclusivamente per le imminenti feste natalizie. Sarà tuttavia complicato, a vacanze concluse, sottrarre un’ottantina di posti auto senza scatenare la reazione infastidita di triestini e turisti, soprattutto se l’ex Sala Tripcovich si dovesse rivelare una scelta vincente.
Un’ultima considerazione non può che essere rivolta al futuro dell’area. Il sindaco Dipiazza garantisce che i piani del Comune non sono cambiati: oltre alla realizzazione dell’Occhio di Massimiliano di Kipar, si promuoverà una riqualificazione con l’obiettivo di valorizzare il ruolo di raccordo con Porto Vecchio. Intanto, però, il parcheggio in ghiaia finirebbe con l’alterare il profilo estetico – già compromesso – del principale accesso al centro città. —
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