Un muretto a cavallo del confine si trasforma in un affare di Stato

MUGGIA. Forse una bega tra vicini di casa. Forse la segnalazione di un cittadino nostalgico di un passato morto e sepolto la notte tra il 21 e il 22 dicembre 2007 quando la Slovenia è entrata a far...
Silvano Trieste 13/03/2012 Localita' Pisciolon, il confine di Stato a 2 metri
Silvano Trieste 13/03/2012 Localita' Pisciolon, il confine di Stato a 2 metri

MUGGIA. Forse una bega tra vicini di casa. Forse la segnalazione di un cittadino nostalgico di un passato morto e sepolto la notte tra il 21 e il 22 dicembre 2007 quando la Slovenia è entrata a far parte dell'area di Schengen. Non è dato sapere con esattezza chi sia stato il “delatore” che ha fatto sorgere a Chiampore un vero e proprio affare di Stato. A livello internazionale. Qualcuno l'ha già soprannominato beffardamente il muro del pianto. Altri, meno biblicamente, l'hanno battezzato il muretto della discordia. Lungo 17 metri, alto sino a 150 centimetri, costruito rigorosamente in cemento armato, il muro fatto erigere da una signora residente a Chiampore per contenere un movimento franoso ha destato l'intervento del governo della Repubblica di Slovenia nonché della Farnesina: il manufatto in questione ha infatti valicato il territorio italiano “sconfinando” in provincia di Capodistria. «Il muro, che costeggia una stradina sterrata slovena, è diventato di fatto sloveno, senza però aver chiesto la residenza», se la ride un cittadino muggesano che abita a poche centinaia di metri dal luogo “incriminato”. Una volta recapitata la raccomandata da parte della Prefettura di Trieste, la proprietaria del muro, probabilmente incredula, ha chiesto aiuto alle istituzioni locali. Il Comune di Muggia ha cercato subito il dialogo con l'ente di pari grado di Capodistria. Intanto però Lubiana ha avvertito Roma e la questione è passata al vaglio della commissione mista italo-slovena per la manutenzione dei confini. La questione, pur apparendo sotto controllo, rimane ancora aperta. Indubbiamente i buoni rapporti che intercorrono tra l'amministrazione Nesladek e il sindaco capodistriano Boris Popovic stanno agevolando la spiacevole situazione nella quale si trova la residente di Chiampore, fortemente provata da un punto di vista emotivo da tutta questa vicenda. Come detto lo sconfinamento (inconsapevole) è stato dettato prettamente dal dovere di contenere un movimento franoso. Non certo da una mira espansionistica. Il muretto, però, è stato erroneamente costruito seguendo la linea geomorfica della collinetta che separa Italia e Slovenia, linea che però non corrisponde a quella tracciata dai due Stati dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. (r. t.)

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