Un milione di euro dalla Ue per Esof 2020

Ok al budget minimo, ma Fantoni punta a incrementarlo. Al Centro di fisica focus su scienza e Balcani
Lasorte Trieste 21/06/17 - ICTP, Centro di Fisica, Presentazione Candidatura Trieste Capitale Europea della Scienza 2020, ESOF, Render, Progetto
Lasorte Trieste 21/06/17 - ICTP, Centro di Fisica, Presentazione Candidatura Trieste Capitale Europea della Scienza 2020, ESOF, Render, Progetto

Riparte da Trieste il rilancio dei Balcani, questa volta in chiave scientifica. S’intitola “Forum on new international research facilities for South East Europe”, la due giorni iniziata ieri all’Ictp, che termina oggi e che riunisce i più importanti scienziati di quest’area e del Cern di Ginevra accompagnati da alcuni rappresentanti istituzionali. Al centro delle discussioni due quesiti: è possibile realizzare una struttura come il Cern anche nel Sud-est Europa? Come costruire infrastrutture per la “big science” in questi Paesi?

A partecipare in qualità di speaker, anche Robert-Jan Smits, direttore generale per la Ricerca e l’innovazione della Commissione europea. È il numero uno della struttura che si occupa anche di finanziare i progetti vincitori di Esof, che nel 2020, come noto, si terrà a Trieste. Un’occasione da non perdere per Stefano Fantoni, presidente della Fondazione internazionale Trieste e deus ex machina della vittoria giuliana, che con il funzionario ha avuto un incontro privato proprio per parlare dell’evento. E anche in parte dei finanziamenti. «È stato mantenuto il budget che tipicamente viene concesso dall’Ue per questo appuntamento – ha annunciato Fantoni –: un milione di euro. L’aspetto economico lo tratteremo comunque in modo esteso più in là, il minimo per ora è stato mantenuto e quindi ciò è molto incoraggiante».

L’obiettivo della cordata intenta a preparare la città al 2020, che ha invitato all’incontro pure Peter Tindemans, segretario generale di Euroscience, è quello di portare a casa qualche soldo in più, visto che per la prima volta si coinvolge non solo il territorio in cui viene messo in piedi Esof, ma pure le aree del Est Europa. «Che per noi – spiega Fatoni – vuol dire maggiori spese, perché gli invitati di questi Paesi andranno sostenuti dal punto di vista finanziario». Fantoni non demorde e ha ottime sensazioni affinché questa mission venga centrata, «altrimenti ci saranno comunque altre organizzazioni come l’Unesco che potranno appoggiarci», specifica.

Oltre a parlare di denaro, Fantoni e Smits hanno visitato Porto vecchio: «Il direttore generale – racconta ancora il presidente della Fit – è rimasto entusiasta, anche perché l’idea di riqualificare siti per Esof è importante e lui l’ha percepito. E poi Smits mi ha comunicato che l’Ue considera questo evento come proprio e quindi lo sostiene molto».

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