Un Michelangelo senza confini a Mittelfest

Lo spettacolo del regista sloveno Pandur aprirà la 22.a edizione del Festival in prima assoluta al Teatro Nuovo di Udine
Di Arianna Boria

ZAGABRIA. «Non dobbiamo aver paura di questi tempi difficili, perché la cultura è quello che ci rimane e che ci aiuterà a uscirne. La guerra nell’ex Jugoslavia e le crisi in qualsiasi altro stato del mondo ce l’hanno provato: sono momenti fertili per la crescita di un’arte nuova». Il regista sloveno Tomaž Pandur ha presentato così il suo ’’Michelangelo’’, l’opera del drammaturgo croato Miroslav Krležla, che il 12 luglio, in prima assoluta al Teatro Nuovo di Udine, aprirà la 22.a edizione di Mittelfest. Sarà un benvenuto di forte significato simbolico all’ingresso della Croazia nell’Unione Europea, che nasce dalla sinergia di Mittelfest con il Teatro nazionale croato, il Festival Lubiana 2013 e i Pandur Theaters.

«Questo – ha proseguito il regista – è uno dei pochi casi di collaborazione tra persone e istituzioni che condividono un approccio visionario comune, la passione e il coraggio. E ’’Michelangelo’’ mi ha dato tanta ispirazione, perché, attraverso quest’opera, usciamo da ogni convenzione e spostiamo il teatro classico del XX secolo verso i campi della performance e dell’installazione. Solo così possiamo instaurare un contatto con gli spettatori. Paradossalmente, era questa la tendenza dell’alto Rinascimento».

Ieri mattina, nel sontuoso teatro nazionale di Zagabria, tra marmi e velluti rossi, l’evento è stato presentato con un parterre di ospiti al massimi livello. Oltre a Pandur e al protagonista dell’opera, l’affascinante attore Livio Badurina, accolto da un’autentica ovazione, sono intervenuti l’ambasciatore d’Italia a Zagabria, Emanuela d’Alessandro, il viceministro alla cultura croato Šipuš, il consigliere diplomatico Paolo Petiziol, che si èspeso per concretizzare la ’’cordata’’, il consigliere regionale Martines, in rappresentanza del neo assessore Torrenti, il sovrintendente del teatro Ana Lederer e il direttore di Mittelfest, Antonio Devetag. «’’Michelangelo’’ – ha detto Devetag – dimostra come negli anni sia rimasta intatta la vocazione del Festival ad aprire una finestra culturale sull’Est Europa. Ma testimonia anche che una sinergia non solo tra istituzioni, ma tra nazioni, è l’unica strada per superare i problemi economici che ostacolano le produzioni di alto livello».

L’omaggio di MIttelfest alla Croazia comprenderà, nello stesso giorno inaugurale, il concerto dei Solisti di Zagabria, la più importante tra le formazioni da camera nazionali, alla chiesa di San Francesco di Cividale (alle 19, poi gli spettatori si sposteranno al Nuovo di Udine per ’’Michelangelo’’), e, in date ancora da definire, il concerto del chitarrista Darko Jurcovic, il colloquio con il poeta Tonko Maroevic e un’altra prima nazionale, il ’’Kafka Project’’, ultimo lavoro del Dramma italiano di Fiume, istituzione anch’essa entrata quest’anno nella ’’rete’’ Mittelfest.

«Dobbiamo riuscire – ha detto Martines – a incrociare storia e arti di altri Paesi per dare una lettura nuova dell’Europa». Con questi obiettivi, la Regione sosterrà tre concerti in Croazia della Wonderful Youth Orchestra, ensemble di giovani talenti diretti da Igor Coretti. Pandur, scarpe da ginnastica e pantaloni ’’modaioli’’ sopra la caviglia, l’equivalente teatrale del Tom Ford tra gli stilisti, ha offerto qualche visionario ’’assaggio’’ della sua lettura di Michelangelo, un artista – ha spiegato – che lotta con gli elementi, il caos della materia, il mondo fuori da se stesso. Un conflitto interno ed esterno, che il regista materializzerà in soluzioni sceniche fantasiose e affascinanti.

«Quando mi stavo preparando per questa presentazione – ha concluso Pandur – ripensavo alle parole di Tolstoj in ’’Guerra e pace’’: se le persone malvage si incontrano per creare potere, allora anche le persone buone non potranno che allearsi per dar vita a qualcosa di grande e positivo. Ecco, il mio Michelangelo nasce da questo spirito».

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