Un mese di tempo per salvare il taglio dei vitalizi dei consiglieri Fvg

Il 30 giugno scade la legge transitoria che ha ridotto gli assegni. Più ipotesi sul tavolo: dalla proroga a un nuova norma ad hoc
Silvano Trieste 2018-05-29 Consiglio Regionale, inizio 12.ma legislatura
Silvano Trieste 2018-05-29 Consiglio Regionale, inizio 12.ma legislatura

TRIESTE Il 30 giugno scadrà la legge con cui la giunta Serracchiani ha prodotto il taglio temporaneo dei vitalizi degli ex consiglieri regionali, ma i capigruppo della maggioranza stanno valutando la possibilità di prorogare per un anno il regime introdotto nel 2015, al fine di scongiurare un nuovo aumento dell’assegno che gli eletti ricevono mensilmente a memoria del tempo trascorso nell’aula di piazza Oberdan. Il centrodestra non ha però ancora trovato la soluzione per risolvere la questione una volta per tutte e sta esplorando la possibilità di prolungare la norma di 365 giorni per avere il tempo sufficiente a elaborare un quadro definitivo.

Centrodestra e centrosinistra sono uniti nella volontà di mantenere la compressione dei vitalizi e la nuova maggioranza dovrà verificare in tempi brevi se ciò sarà percorribile con una semplice proroga oppure con una misura ex novo, che tuttavia al momento non è nemmeno in cantiere. Problema di non poco conto, perché la legge 2/2015 dice nel suo primo articolo che il provvedimento ha natura temporanea e ciò sembrerebbe dunque escludere la possibilità di estendere di un anno la sua applicazione. La questione è delicata, anche in considerazione dei ricorsi pendenti di alcuni ex consiglieri regionali, contrari per evidenti motivi alla sforbiciata dell’assegno mensile.

«Non abbiamo ancora definito come intervenire – spiega il capogruppo della Lega Mauro Bordin – perché vogliamo approfondire la norma vigente e valutare insieme il da farsi. Insieme decideremo se prorogare o dar corpo a un intervento legislativo innovativo».

Se la proroga si rivelasse tuttavia improponibile bisognerà capire se potrà essere reperita una soluzione tampone che permetta di evitare il ritorno del vitalizio al 100% a partire dal primo di luglio. Al momento la norma in vigore prevede una riduzione degli assegni lordi dal 6% al 15%, a seconda della loro entità: un intervento che ha riguardato oltre duecento fra ex consiglieri e vedove. Lo “sconto” forzoso va da poche decine a quasi un migliaio di euro ed è stato concepito allo scopo di abbattere l’esborso complessivo che, dopo la momentanea riduzione, pesa oggi circa sette milioni sulle casse della Regione. Un retaggio del passato, perché nella scorsa legislatura il Consiglio regionale ha cancellato per sempre l’istituto del vitalizio, che non sarà percepito dunque da chi ha lasciato l’aula dopo le ultime elezioni né, tanto meno, da chi vi è entrato dopo il 29 aprile.

Ma nel centrodestra c’è anche chi pensa a una stretta maggiore, con il passaggio per il futuro a un trattamento pensionistico per i consiglieri basato sul sistema contributivo. «Questione di equità – dice il capogruppo di Forza Italia Piero Mauro Zanin – ma decideremo a breve come procedere».(d.d.a.)
 

Argomenti:politica

Riproduzione riservata © Il Piccolo