Un marina in Porto vecchio a Trieste. Progetto del magnate Kostic
TRIESTE Miodrag Kostic è uno degli uomini più ricchi della Serbia ed è agevolmente classificabile nella categoria dei magnati. Il suo impero siglato Mk, domiciliato a Belgrado, si estende dall’alimentare, dove nasce dallo zucchero e si sviluppa con la controllata Carnex, al turistico-alberghiero, dove possiede molti insediamenti di fascia alta sulla costa adriatica, dalla Slovenia al Montenegro. Tra questi compendi vale la pena ricordare gli edifici che ospitano gli hotel Kempinski a Portorose e a Salvore. Ciò premesso, Kostic ha deciso di allungare all’Adriatico settentrionale il suo campo di interesse nel settore dell’ospitalità e vi investirà 110 milioni di euro, puntando a rafforzare la combinata hotel-golf di Salvore.
Ma è disposto ad alzare considerevolmente la posta se riuscirà a ottenere in Porto vecchio i seguenti asset: gli hangar 6 e 9, lo specchio acqueo antistante a questi due magazzini e delimitato dai Moli II e III, l’intero Molo II (oggi impiegato dai Vigili del fuoco), l’intero Adria terminal. In aggiunta, ma non evidenziata nel testo della manifestazione in quanto competenza dell’Autorità, è richiesta anche la diga foranea dirimpettaia. Due gli obiettivi: ristrutturazione conservativa a utilizzo residenziale e realizzazione di un marina «attrezzato a ospitare imbarcazioni di diporto nautico, strutturato dalle medie dimensioni fino al super yacht». Adria terminal diventerebbe invece uno spazio di servizio (parcheggi, ecc.) a disposizione della zona.
Kostic ha ritenuto di rendere ufficiali questi suoi obiettivi attraverso una manifestazione di interesse protocollata dal Comune triestino ancora in data 2 luglio 2018: la sua “candidatura” non era mai stata esplicitata ma ora, essendo finalmente in via di costituzione la società consortile pubblica incaricata di collocare sul mercato una quarantina di magazzini, la meta dell’imprenditore originario della Voivodina esce dal riserbo.
Si occupa allora di farla uscire allo scoperto Liviano Stefani, manager triestino incaricato dalla direzione generale di Mk di seguire alcuni dossier sul territorio. Kostic ha già avuto modo di confrontarsi con il sindaco Dipiazza, al quale - racconta Stefani - ha sconsigliato di insistere sulla trasformazione di Adria terminal, una volta esaurita l’attuale concessione a Gmt il 15 febbraio 2022, in scalo crocieristico. Il perché è semplice: se andasse a dama l’idea di un marina inserito tra i Moli II e III, la prospettiva di migliaia di crocieristi sciamanti a poche decine di metri, con il corredo di zaini e bottigliette d’acqua, non sarebbe certo coerente con l’immagine di un elegante approdo per natanti deluxe.
Nella manifestazione d’interesse Mk non formula previsioni finanziarie. Secondo Stefani, in questa fase non avrebbe senso indicare cifre, dal momento che sarà la società consortile, in sede di gara, a fissare il prezzo-base dei beni da aggiudicare in Porto vecchio, nell’area tra il polo culturale-espositivo e la cittadella Greensisam. Quella che piace a Kostic. —
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