Un lifting da sei milioni per ringiovanire lo stadio Rocco di Trieste

Prevista la riqualificazione di spogliatoi, corridoi, seggiolini e manto erboso. Fine lavori a settembre. «Diventerà uno dei più moderni del Paese»
Lasorte Trieste 31/05/18 - Stadio Rocco, Seggiolini Tolti da Gradinata e Curve
Lasorte Trieste 31/05/18 - Stadio Rocco, Seggiolini Tolti da Gradinata e Curve

TRIESTE Alla fine, tutto compreso, il rifacimento dello stadio Rocco costerà quasi 6 milioni di euro. Ai 4,2 milioni impegnati per i lavori strutturali (spogliatoi, corridoi, sala stampa, manto erboso, seggiolini) si aggiungono 1,2 milioni necessari per l’abbattimento delle barriere e per lo spostamento delle panchine nelle prime fila delle tribune. Eppoi si spera nel finanziamento della Figc per dotare l’impianto di un maxi-schermo 10x6.

Il “new deal” del Rocco dovrà essere approntato per fine settembre, in tempo per l’inizio del campionato della Triestina: Giorgio Rossi, che ieri mattina al Gopcevich in qualità di assessore allo Sport ha riepilogato i lavori fatti e da fare, è convinto che il cronoprogramma sarà rispettato. L’esito del cantiere - ha insistito Rossi - non sarà solo l’Europeo 2019 Under 21, ma uno stadio tra i più moderni in Italia, in grado di ospitare iniziative sportive a livello di Nazionale e di campionati di fascia superiore. E - mai dire mai - anche qualche concerto.

Poi Rossi ha sciolto ogni dubbio sui colori dei seggiolini, replicando alle polemiche fioccate sui social: non ci sarà alcun Arlecchino - ha precisato l’assessore - in quanto regnerà il tradizionale bicromatismo biancorosso, saranno evidenziate le scritte “curva Furlan”, “città di Trieste”, una grande alabarda, le date del centenario 1918-2018. Contribuiranno a colorare gli spalti 21.200 seggiolini, circa 5000 in meno rispetto alla precedente capienza ma più comodi: quasi 7mila “a scocca” nelle due curve, 13mila “ribaltabili” spartiti tra le due tribune, 1150 imbottiti nella tribuna Ovest. I posti riservati alla stampa saranno 150.

Rossi era risentito dai toni usati da una parte della tifoseria nel vivace dibattito sui colori, si è perciò rivolto ai rappresentanti dei supporters presenti, Sergio Marassi e Lorenzo Campanale, affinchè al “Rocco” si inauguri una stagione di rispetto e di civiltà. «No agli insulti, no ai ricatti, no alle pretese, sì a un’inversione di rotta» si è accalorato l’assessore. In prima fila al Gopcevich l’amministratore unico della Triestina, Mauro Milanese, che ha ascoltato quanto Rossi aveva da comunicare riguardo ai rapporti tra Comune e società. A cominciare dalla volontà del Municipio di ampliare la sede della compagine alabardata, dagli attuali e striminziti 350 mq ai futuri 1000 mq che saranno in grado di ospitare anche la foresteria. Al piano sotto la sede - secondo i piani di Rossi - potrà essere allestito il museo della squadra.

Detto questo, Rossi è passato alle informazioni di carattere tecnico, che riguardano essenzialmente i siti dove la Triestina può allenarsi. In primo luogo ha rammentato l’operazione-Ferrini, ovvero il project financing pubblico-privato mirato a riqualificare il campo di Ponziana. La Triestina aveva presentato una manifestazione di interesse - come il Chiarbola - e ha commissionato all’architetto Tazio Di Pretoro il riassetto di un’area sportiva che attualmente giace in una condizione di forte degrado. Un campo da 11 e un campo da 7 in sintetico, una palazzina bar per le attività ricreative sono le prime indicazioni, sulle quali avverrà il confronto con il Comune. Se l’idea procederà, servirà una buona milionata per realizzarla, ammortizzabile con una concessione pluriennale.

Altro discorso per il Grezar. Rossi ha annunciato che sarà formato un tavolo tecnico cui parteciperanno Comune, Fidal (federazione atletica leggera), Triestina per studiare come rendere compatibili atletica e allenamenti calcistici. La società alabardata potrebbe rimettere a posto il manto erboso, sul quale sarebbe però opportuno che non atterrassero le discipline di lancio.

Infine Rossi ha profittato dell’occasione per alcune considerazioni di scenario. Ha sottolineato che il Dipiazza 3° ha ereditato una non facile situazione dall’esecutivo precedente ma, per risalire la corrente, ha collocato l’impiantistica sportiva tra le priorità d’intervento. Il “Rocco” è il capitolo principale, ma non vanno sottovalutati il “Grezar”, 10 campi rinnovati con il sintetico, la prossima redenzione del “Draghicchio” sul quale sono stati puntati 500 mila euro.

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