Un lager non fa ridere nessuno
GORIZIA Non è una goliardata e non fa ridere nessuno, se non quei due o tre che non sanno distinguere fra una tragedia dell’Umanità e, per restare sul tamburo battente, una banale bagarre cittadina come è in fondo, quella di corso Italia. Dal dilemma del senso unico usciremo, prima o poi. Dalla superficialità forse no.
Si vorrà mica far credere che un post privo di appropriatezza sia una cosuccia scappata di mano? Ché, in fondo, non si voleva offendere nessuno? La giustificazione sarebbe perfino peggio del gesto.
Perché ne parliamo? Dopotutto è una mattana come tante, no? No. Al Piccolo crediamo che non lo sia, anche per rispetto dei carabinieri goriziani massacrati al termine della seconda Guerra mondiale, della comunità ebraica martirizzata dalle dittature che hanno piagato il confine orientale e di tutti coloro che hanno sofferto in questa parte d’Italia come in molte altre d’Europa.
Ce ne occupiamo perché chi usa queste metafore orribili vuole amministrare la cosa pubblica e, dunque, la nostra comunità deve sapere che utilizza perfino un lager per far sorridere gli amici di fb.
Robaccia, insomma.
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