Un giro in sedia a rotelle per abbattere le barriere FOTO E VIDEO

TRIESTE Per una volta tutti sullo stesso piano. A provare di persona la fatica di salire il gradino di un marciapiede, di superare una buca dell'asfalto, oppure un passaggio molto stretto, a misurare il rischio che implica attraversare la strada, sapendo di non potersi muovere con rapidità.
Questa l'esperienza che in molti ieri hanno voluto provare partecipando, assieme a portatori di handicap che devono vivere quotidianamente sedendo su una sedia a rotelle, a "Fuori percorso", appuntamento giunto alla terza edizione e che ha visto una trentina di persone completare un percorso nelle vie del centro, partendo da piazza dell'Unità d'Italia.
L'appuntamento è stato promosso dal Gruppo Scritture "Mal-educate" ed era finalizzato a sensibilizzare le istituzioni e i cittadini sul tema dell'abbattimento delle barriere fisiche e culturali, sulla necessità di contrastare l'isolamento, l'esclusione sociale, l'emarginazione, a favorire lo scambio di idee ed esperienze sulla disabilità, coinvolgendo tutte le componenti sociali.
A sedersi sulle sedie a rotelle messe a disposizione dall'Azienda sanitaria universitaria integrata, o a spingerle, si sono ritrovati, fra gli altri, Laura Famulari, Elena Marchigiani e Fabiana Martini, componenti dell'esecutivo guidato dal sindaco, Roberto Cosolini, lo scrittore Pino Roveredo, il presidente dell'Unione italiana ciechi, Marino Attini, Nicola Delli Quadri, da pochi giorni direttore generale dell'Azienda sanitaria integrata, al quale è stato conferito, dallo stesso Roveredo, il "Premio Fuori percorso", alla sua prima edizione.
«Questo riconoscimento - ha detto lo scrittore - è da parte di tutti noi». Il tragitto avrebbe dovuto condurre i partecipanti fino alla fine delle Rive, prima del ritorno davanti al Municipio, ma il rischio di essere bloccati da un acquazzone ha spinto gli organizzatori a ridurlo, limitandolo a toccare via Torino. Si è trattato di un dettaglio di poco conto: l'essenziale era lanciare un messaggio, evidenziare le difficoltà di chi deve affrontare ogni giorno la città, salendo su una sedia a rotelle: gli ostacoli molto spesso sono invisibili agli occhi dei più fortunati che possono camminare con le loro gambe.
A organizzare l'iniziativa, giunta alla terza edizione, la Cooperativa Sociale Reset, il Comune, TriesteAbile. Alla passeggiata hanno aderito e partecipato l'Associazione culturale Berimbau, il più importante gruppo di percussioni brasiliane in Italia, i cui componenti sono da sempre impegnati in vari progetti educativo sociali, che hanno sfilato indossando la loro inconfondibile maglia gialla, i volontari del gruppo scritture "Mal-Educate", capitanati dallo scrittore Pino Roveredo.
Presenti anche alcuni rappresentanti dell'Accademia Danze Trieste, la più grande associazione sportiva dilettantistica che si occupa di ballo e danza a Trieste e che, dal 2010, ha avviato il progetto "la danza sportiva in carrozzina".
Martini ha detto che «le istituzioni dovrebbero sempre fare così, per capire le problematiche delle persone, cioè immedesimarsi nella condizione di difficoltà». Cristiano Stea, psicoterapeuta del Distretto 4, ha ribadito che «la città deve essere a disposizione di tutti».
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