Un giro d'Italia in kayak da Trieste a Ventimiglia
Il canoista Guido Grugnola andrà alla scoperta della coste per i 150 dell'Unità. Viaggerà per tre mesi con telecamere e pc per raccontare la "biodiversità" . FOTO
TRIESTE In mezzo alle barrette energetiche, il corno da nebbia, la tenda da campo, le calze di lana e le tute termiche, spera di riuscire a stipare anche un saggio di Montaigne. Ma sarà dura. Tanto è vero che le deve pensare tutte per alleggerire il bagaglio che il suo ospitale ma snello kayak è in grado di contenere: 60 kg, non un etto di più. Guido Grugnola lo sa: «Circumnavigare l'Italia per tre mesi in solitaria senza leggere è troppo dura. Dovrò farci stare almeno un libro, magari sottile».
Per affinare al meglio l'arte dell'incastro a prua e a poppa ha poco più di un giorno: sabato, alle 11, partirà dallo Yacht club "Adriaco" di Trieste con destinazione Ventimiglia, al confine con la Francia. Tempo di percorrenza: più o meno tre mesi. Chilometri: circa 3.700. Il perché dell'impresa - che si chiama "Rounditaly cruise" ed è patrocinata dalla Fick - lo spiega l' "eroico": Guido Grugnola, canoista-velista milanese che a 13 anni ha disceso il fiume Lesse, nelle Ardenne, e da lì non si è più fermato: dopo un giro del mondo in barca, negli anni Ottanta, ha disceso i torrenti più impegnativi delle Alpi. «Visto che si festeggiano i 150 dell'Unità d'Italia - dice- adesso ho deciso di fare un reportage sulla biodiversità delle coste italiane, il loro stato di degrado e la necessità di tutelarne il delicato equilibrio».
Tutto fa presagire, quindi, che fra carte nautiche e coperte, nella sua casa-kayak, Grugnola dovrà fare spazio anche a un bel po' di materiale tecnologico. Infatti: «Mi porto dietro gps; radio vhf; posizionatore satellitare; macchina fotografica; pc portatile; cellulare; set di batterie ricaricabili e una cinepresa in custodia stagna che monterò sul mio casco». E dietro si porterà, soprattutto, il gioiellino che farà funzionare tutto questo: «Un pannello solare da 60 Watt che si piega in sedici parti, più o meno come un asciugamano. Nei momenti di pausa lo legherò a una batteria al litio, gli farò fare un pieno di sole e poi attaccherò telefono, pc e gps per postare immagini, video e racconti sul mio blog: www.rounditalycruise.it». Il suo giro d'Italia fra gli scogli dei cinque mari andrà da Trieste a Ventimiglia passando per per il Golfo di Taranto e lo Stretto di Messina. Mani sempre nell'acqua, e corpo in balìa di venti, piogge, sole e burrasche.
«Ora come ora non riesco nemmeno a buttare giù una mappa», dice al telefono Guido Grugnola (quando riesce a rispondere perché non si trova in mare). «Cercherò di fermearmi in prossimità di zone abitate, porti e porticcioli ma, in caso di maltempo o di venti sfavorevoli, mi accamperò dove posso con la tenda, aspettando il momento giusto per ripartire». Nelle sue tappe chiederà appoggio a vari circoli nautici e alle sedi della Lega Navale sparse per il contorno della penisola. Non è escluso che qualche appassionato navigante gli faccia compagnia, almeno per alcuni brevi tratti di costa: «Mi farebbe piacere - dice Grugnola -. In fondo quella di viaggiare in solitaria non è esattamente una scelta personale: spesso mi sentirò un po' solo, anche se con me ci sarà sempre il mare. D'altro canto non ho trovato nessuno disponibile a seguirmi in una simile impresa e allora mi sono detto: inutile aspettare, io parto».
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