Un giovane su 5 in Fvg nel tunnel del gioco: business da 1,3 miliardi

Viaggio tra sale slot, ricevitorie e bingo. Diciottenni, signore e pensionati alle macchinette mangiasoldi. E c’è chi ci resta anche mezza giornata

TRESTE «Che dici? Ci giochiamo il pareggio del Lilla? Oh, stasera c’è anche il “superclasico” tra Boca e River, puntiamo qualcosa anche su quella?». I due ragazzi se ne stanno davanti al computer dell’Eurobet di piazza Goldoni già da una mezzoretta buona a studiare le quote di quasi tutti i campionati di calcio. Alle loro spalle è un viavai di giovani e meno giovani che tentano la fortuna con qualche giocata sulla serie A, sull’ippica o mettendo qualche banconota dentro una slot. «Sì, abbiamo 18 anni», raccontano Marco e Giovanni. Anche se dall’aspetto non si direbbe. «Altrimenti non ci farebbero nemmeno entrare». E infatti il cartello alla porta lo dice chiaramente: vietato l’ingresso ai minorenni, anche se accompagnati, i trasgressori saranno segnalati e denunciati. «Ma noi veniamo solo nel weekend a giocarci qualche partita. Puntiamo poco, al massimo 2-3 euro. Se c’è la Champions veniamo anche durante la settimana però. Certo, c’è qualcuno che punta anche più “grosso” ma di solito sono quelli più grandi». E quelli più piccoli, invece? «Magari preferiscono giocare online dove ci sono meno controlli». E dove nessuno li vede. Basta uno smartphone in tasca e il gioco è fatto. In effetti, a passeggiare per la città tra sale slot, ricevitorie, centri scommesse e tabaccherie di giovanissimi pronti a spendere la paghetta per tentare la fortuna non se ne vedono. «Sì, ogni tanto capita che qualche minorenne voglia entrare a giocare, ma non possiamo altrimenti andiamo nei casini», racconta il barista della sala slot di piazza Sansovino. «Chiediamo sempre il documento». Un mantra che ripetono tutti i titolari.



oggi mi gioco la paghetta

Ma se di ragazzini in giro non se ne vedono, sono i dati a parlare chiaro. Nel 2017 in Italia un milione di studenti tra i 15 e 19 anni ha giocato almeno una volta. Praticamente un ragazzo su cinque. L’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza stima poi che ben il 25% dei ragazzi tra i 10 e i 17 anni frequenta le agenzie di scommesse e il 25% dei più piccoli (tra i 7 e i 9 anni) usa la propria paghetta per lotterie e gratta e vinci, quest’ultimo popolarissimo tra i giovani. E anche in Friuli Venezia Giulia i dati tra i ragazzi sono preoccupanti (anche se in lievissimo calo). La fotografia dell’ultimo rapporto Espad racconta di un 28,9% di ragazzi tra i 15 e i 19 anni che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nell’ultimo anno; un 5,4% di adolescenti con un profilo di gioco “problematico” e un 11,5% “a rischio”. A scorrere le tabelle ci si fa un’idea anche delle cifre spese dai più giovani: la maggior parte (il 75%) dichiara di spendere meno di 10 euro al mese, il 18% arriva a 50 e solo il 6% supera la soglia della banconota arancione.

«Questo è un campione selezionato di ragazzi che frequentano le scuole superiori. Ma tutti i ragazzi che non sono in ambito scolastico non appaiono però nelle statistiche», racconta la dottoressa Roberta Balestra, direttrice del dipartimento delle dipendenze dell’AsuiTs. «E poi c’è il gioco online, una forma che è molto più difficile controllare». Circa 140 le persone che si rivolgono al dipartimento. «Sono pochi. C’è molto sommerso perché le persone faticano a riconoscere il gioco d’azzardo come un problema. Prevalentemente da noi vengono persone in età matura, pensionati, qualche donna».

tra bingo e slot in centro

Al bingo di piazza Goldoni il pranzo domenicale si passa segnando con un pennarello i numeri sulle schedine bianche. «Settantasette, sette-sette», scandisce bene al microfono la signorina. In sala, una quarantina di persone. C’è anche una coppia di fidanzati, avranno una trentina d’anni. Tra chi ci lavora c’è però poca voglia di parlare, figurarsi tra i giocatori. «Per dare informazioni devo parlare con l’azienda, ma oggi è domenica e non c’è nessuno. Ci lasci un numero, la ricontatteremo». Sette i milioni spesi (quindi persi) dagli amanti del bingo in Fvg lo scorso anno.

Meno affollate le sale slot del centro. Alle due del pomeriggio in via Giulia sono in tre, due uomini e una donna. Capelli biondi ingrigiti dal fumo, la signora supera i 60 anni. Con la sinistra fuma l’ennesima sigaretta che poi spegne su un posacenere mezzo pieno. Con la destra il gesto quasi automatico a schiacciare il pulsante della macchinetta. Alla cassa non c’è nessuno. Solo un barista, cinese, che non parla molto bene e volentieri l’italiano. Chiunque, anche un ragazzino, potrebbe entrare e comodamente sedersi davanti a una di queste gigantesche e coloratissime slot mangiasoldi. Qualche ora dopo, la signora è ancora seduta lì, ha cambiato solo macchinetta: magari porta più fortuna. Chissà. Il posacenere, intanto, straripa.

Anche la sala di via Battisti, poco più in là, è gestita dai cinesi. Aperti dalle 9 alle 2 di notte, recita il cartello all’entrata. Dentro, penombra e aria viziata. «Qui c’è sempre gente. Però sei sfortunato, oggi è domenica e al momento ho solo tre clienti. Quanto spendono? Eh, dipende da quanto ti piace giocare», scoppia a ridere. «Qualcuno spende anche solo 2-3 euro, qualcuno molto, molto di più. C’è gente che passa qui anche mezza giornata, quattro o cinque ore davanti alle slot. Giovani e anziani, vengono tutti». Anche la sala slot di piazza Dalmazia ha lo stesso orario. Anche qui titolari cinesi. Anche qui vetrine oscurate (nonostante la legge regionale sul contrasto al gioco d’azzardo lo vieti). Ma di avventori quasi nessuno. In ogni caso, siamo a 270 metri (controllare Google Maps per credere) dal Liceo Dante.

un miliardo di euro

Un miliardo e 376 milioni di euro. Questa la cifra raccolta (cioè l’ammontare complessivo delle puntate effettuate dalla collettività dei giocatori) nel 2017 in Friuli Venezia Giulia. Trecentotrentaquattro milioni, invece, la spesa: cioè l’effettiva perdita. Sono i dati presentati qualche giorno fa dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli nel suo report annuale. Quasi novemila (8.894) le macchinette tra Vlt e Newslot in regione.

“las vegas” gorizia

E anche a Gorizia, così come visto a Trieste, il gioco d’azzardo è radicato. Nonostante la presenza di una piccola Las Vegas (i casinò di Nova Gorica) alle porte di casa, nel capoluogo isontino c’è una forte concentrazione di slot machine e di giocatori. Basta dare una scorsa ai numeri, emersi in occasione del recente annuncio da parte del Comune di Gorizia della prossima introduzione di “paletti” alla diffusione delle macchinette mangiasoldi nei bar e nei locali: il capoluogo isontino conta 263 slot attive nei locali della città, senza contare le centinaia a disposizione degli utenti appena al di là dell’ex confine. E, sempre considerando le sole macchinette attive a Gorizia, la quota annuale giocata pro capite dai goriziani ammonta a 744 euro: meno della media regionale (843,60 euro), più di quella nazionale (444 euro) ma comunque una cifra considerevole e che preoccupa. Tant’è che nel 2016 sono stati bruciati nelle macchinette qualcosa come 25,86 milioni di euro, senza contare ciò che finisce nei casinò sloveni.

«legge inapplicata»

«La legge regionale di contrasto al gioco d’azzardo resta ancora inapplicata nella maggior parte dei comuni del Fvg», denuncia il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Ussai. «Con la legge regionale 26/2017 si sono introdotte importanti novità migliorative rispetto alla normativa del 2014. Tra le più rilevanti, sono stati aggiunti luoghi sensibili quali ad esempio scuole, banche e stazioni ferroviarie e il divieto di oscurare le vetrine dei locali. Nonostante la lotta alla dipendenza sia improba - continua il consigliere - anche a causa dell’aumento del gioco online, l’applicazione di queste norme potrebbe davvero essere di vitale importanza per aiutare i cittadini entrati nella spirale dell’azzardo. La dipendenza dal gioco d’azzardo è in costante aumento, anche in Friuli Venezia Giulia - conclude Ussai -. Le stime parlano di circa il 3% di giocatori problematici e di circa l’1,5% di giocatori patologici, con una forbice tra i 6 mila e i 27 mila cittadini di questa regione. Nel 2017 le persone in carico ai servizi sanitari per problemi legati all’azzardo patologico sono state 502, 100 in più rispetto al 2015».

spese e vincite

Tra slot machine, gratta e vinci, superenalotto e scommesse sportive, con 278 milioni Udine è la provincia in Fvg che ha raccolto più giocate. Almeno nei primi sei mesi dello scorso anno. A divertirsi a giocare con i numeri ci ha pensato quest’estate Il Sole 24 Ore incrociando i dati del primo semestre del 2017 dell’Agenzia dei monopoli. Una cifra che si riferisce a tutti gli euro che vengono puntati, composta dalla spesa – i soldi che effettivamente si sborsano – e dalle vincite ripuntate. Se quindi, ad esempio, acquistiamo un gratta e vinci da un euro, grattiamo e vinciamo un euro e decidiamo di reinvestire quell’euro in un altro tagliando che però non è vincente, l’Agenzia segnerà due euro come raccolta (il costo dei due biglietti), un euro come spesa e un euro di vincita reinvestita.

A seguire, in questa classifica delle province, troviamo Pordenone (185 milioni), Trieste (125) e infine Gorizia (93).

Andando a vedere le singole città è Trieste, invece, a vincere a mani basse: 111.727.901,07 euro, centesimo più, centesimo meno. Il capoluogo giuliano stacca di quasi 28 milioni Udine (83); Pordenone arriva a 29 mentre Gorizia si ferma “solo” a 19. Altri puntini rossi nella mappa – cioè dove si è speso di più – sono Monfalcone (39), Zoppola (28), Fiume Veneto (23), Tolmezzo (15) e Lignano Sabbiadoro (10). Tutti esempi, questi, dove la spesa pro capite ha superato ampiamente i 610 euro della media nazionale. Questo significa che ogni monfalconese ha puntato, in media, 1.426,17 euro; gli abitanti di Zoppola 3.307,57, quelli di Fiume Veneto 2.013,16, a Tolmezzo 1.492,30 e a Lignano 1.490,43.

Fin qui la spesa, ma le vincite? A guardare i dati non ci si discosta molto dalla correlazione cifra raccolta/spesa sostenuta dai cittadini. E la classifica delle città rispecchia quella accennata sopra. Nei primi sei mesi del 2017 a Trieste si sono vinti 83 milioni (406 euro a testa, in media, vinti e 547 spesi), 64 a Udine (652 vinti e 835 spesi), 21 a Pordenone (428 vinti e 579 spesi) e 14 a Gorizia (414 vinti e 555 spesi). —

(ha collaborato Francesco Fain)


 

Argomenti:gioco d'azzardo

Riproduzione riservata © Il Piccolo