Un giardino al tempo della Nizza d’Austria

«La costruzione del giardino del seminario risale al periodo in cui la città di Gorizia era definita la Nizza d'Austria a causa del clima e ambiva a diventare una stazione di turismo d'elite,...

«La costruzione del giardino del seminario risale al periodo in cui la città di Gorizia era definita la Nizza d'Austria a causa del clima e ambiva a diventare una stazione di turismo d'elite, incentivando l'immagine di città-giardino che si andava formando nell'immaginario collettivo. L'importanza della realizzazione non sta però nella forma, nell'estensione o nella piacevolezza estetica fine a se stessa, ma è legata indissolubilmente con l'utilità e con la necessità produttiva», spiegava Marco De Stefani sul numero della rivista “Borc San Roc” uscito nel novembre 2012. «Il terreno che circonda il seminario – proseguiva il testo – doveva adempiere sostanzialmente a due funzioni: fornire un ambiente salubre e un piacevole luogo di svago per studenti e professori e costituire una risorsa economica e alimentare».

In base alle ricostruzioni storiche di De Stefani la parte sud del lotto venne modellata a gradoni secondo la pendenza del colle e doveva rimanere principalmente a prato con alcuni alberi probabilmente da frutto; a nord oltre agli alberi da frutto erano previste viti e nella parte pianeggiante a nord-est dovevano esserci colture ad uso alimentare. A sud-ovest era invece previsto un sistema di campi irrigati a maglia rettangolare con un impianto per la dispersione dei liquami nel terreno e per la loro trasformazione in concime. Del giardino faceva parte anche l'attuale piazzale di Casa Rossa. Asfaltato agli inizi degli anni Settanta, in passato aveva ospitato anche un laghetto. (s.b.)

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