Un esercito di trentenni apre il concorsone scuola

Prima sessione di prove scritte a Trieste per i docenti a caccia del posto fisso. Ad aprire le danze i prof di latino e lingue straniere. In palio quaranta cattedre
Un gruppo di candidati scherza prima di affrontare la prima prova scritta del concorsone (Foto Silvano)
Un gruppo di candidati scherza prima di affrontare la prima prova scritta del concorsone (Foto Silvano)

TRIESTE. Il concorsone docenti, partito in tutt’Italia il 28 aprile, è arrivato ieri anche a Trieste. Una settantina gli aspiranti insegnanti che si sono cimentati nell'aula d'informatica del Da Vinci-Carli-Sandrinelli, con la prova scritta per le classi d'insegnamento A11 (latino per la scuola secondaria di secondo grado) e A25 - A24 - ES (inglese e spagnolo per le scuole secondarie di primo e secondo grado). Per loro le probabilità di successo sono piuttosto elevate: i posti in palio sono circa una quarantina, quindi un concorrente su due la spunterà.

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A cimentarsi con la prova, della durata di 150 minuti e suddivisa per classi d'insegnamento (nella mattinata s'è svolta la prova di latino, nel pomeriggio quella dedicata alle lingue straniere), erano tre generazioni d'insegnanti, dai docenti con alle spalle anni d'insegnamento ai giovani freschi d'abilitazione, ben rappresentati in queste classi concorsuali. Basti pensare che la candidata più anziana di questa tornata del concorso ha 55 anni e la più giovane 26, ma la maggior parte dei concorrenti in gara per i posti di latino è nata negli anni Ottanta, mentre quelli in corsa per una cattedra di lingue straniere sono nati in buona numero nei Settanta. L’esame, che i concorrenti hanno svolto interamente su pc, è stato strutturato dal Miur in otto domande riguardanti la materia d'insegnamento, di cui due in lingua straniera e a risposta chiusa, e le altre sei di carattere metodologico/didattico e a risposta aperta.

«L'impressione è abbastanza positiva - racconta Margherita Ciani, 32 anni, insegnante precaria da sette e appena uscita dall'esame di latino -: le domande erano soprattutto legate alla didattica e c'era poco nozionismo. Le prove sono state strutturate bene, ma il tempo a disposizione era poco, sia in sede di esame, sia in sede di preparazione: la notizia del concorso l'abbiamo avuta meno di due mesi fa, averlo saputo prima ci avrebbe aiutato». Nell'esame Margherita ripone molte speranze: «Ci tengo tantissimo, perché in questi anni ho sempre lavorato nella scuola: passare di ruolo è il mio desiderio più grande».

Diversa la questione per Tommaso Ramella, classe 1989: «Io sono tra i più giovani, ho 26 anni e ho ottenuto da poco l'abilitazione. Se tutto andasse bene il prossimo anno potrei già essere insegnante di ruolo. Il concorso mi ha offerto una possibilità importante». Nella stessa situazione anche il coetaneo Stefano Marangoni, di 27 anni: «Se l'esito del concorso fosse positivo potrei entrare in ruolo subito dopo l'abilitazione conseguita l'anno scorso - racconta -: per me si tratta di un'ottima opportunità. La prova era più o meno come me l'ero immaginata: le domande si concentravano sulla didattica, ci chiedevano di presentare un'unità didattica o impostare una lezione relativa alle nostre materie, che è quello che come insegnanti siamo tenuti a fare. Ora molto dipenderà dai criteri di valutazione della commissione: è possibile un certo grado di soggettività nei giudizi, ma le nostre prove saranno anonime e nutro fiducia nella commissione».

Anche per i più giovani comunque il concorso non è vissuto come una prova semplicemente da tentare: «L'idea d'insegnare ci dev'essere già - spiega Marangoni -, perché all'università si devono scegliere determinati esami e affrontare il il tirocinio formativo attivo al termine del quale si ottiene l'abilitazione, non è una passeggiata». Quanto al ventilato annullamento del concorso, per il quale si stanno battendo i sindacati e per cui si attendono le decisioni del Tar del Lazio, i concorrenti preferiscono non esprimersi: «Penso non si possano fare riflessioni sui ricorsi dei non abilitati: è qualcosa di indipendente da noi», commenta più di un candidato.

I 70 aspiranti prof che si sono cimentati ieri con il concorsone sono parte dell'esercito di 2.872 iscritti che si battono per 1.531 posti in regione: a spuntarla dunque saranno più del 50% dei partecipanti. Le prove scritte per le varie classi di concorso, che si stanno svolgendo nei vari capoluoghi di provincia del Fvg, torneranno a Trieste il 13 maggio al Tiziana Weiss, per 12 prof impegnati in latino e greco e il 26, ancora al Da Vinci-Carli-De Sandrinelli, per altri 22 docenti di scienze e tecnologiche meccaniche.

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