Un esercito di figli unici in Friuli Venezia Giulia

L’Annuario statistico rivela che il 54,5% delle coppie si limita a un solo bambino In aumento tra i più piccoli obesità, disturbi alimentari e dipendenza dai pc
Di Gianpaolo Sarti

TRIESTE. Soli, sovrappeso e sempre più attaccati a computer e cellulari. Ma anche più interessati a teatro, cinema e mostre rispetto ai coetanei del resto del Paese. La fotografia scattata dalla Regione sul complesso e articolato mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, pubblicata nell’Annuario statistico sulla base di varie fonti statistiche, conferma anche per il Fvg gli studi di sociologi ed esperti sui trend degli ultimi anni.

Nemmeno qui si fa eccezione; anzi per certi aspetti il quadro è peggiore, a partire proprio dalla numerosità delle famiglie. Il Fvg sta diventando sempre più una realtà di figli unici: il 54,5% delle coppie si limita a un unico bambino e soltanto il 37,1% ne ha due, contro il 41,7% del dato nazionale. I tre figli restano una prerogativa per appena l’8,4% dei casi (10.9% in Italia). Si consolida peraltro la presenza di immigrati e, parallelamente, l’integrazione: in oltre un quinto dei nuclei è presente una mamma o un papà straniero.

Ma come vivono questi bambini e questi ragazzi? Sul fronte salute a incidere è soprattutto l’eccesso di peso, che rappresenta “uno dei principali fattori di rischio”, si evince dall’osservatorio. Nella fascia 6-17 anni, circa un ragazzo su cinque accusa disturbi legati al cibo. Un valore considerato elevato in termini assoluti, ma comunque inferiore alla media del Paese dal momento che il Fvg si mantiene al quinto posto tra le regioni più “sane”. Curiosi, inoltre, i dati sull’alimentazione quotidiana: nove su dieci fa colazione sempre, sebbene non in modo abbondante dal momento che appena il 7,7% dichiara di includere, ad esempio, anche yogurt o cereali. Ci si accontenta generalmente di un tè, un caffè e di qualcosa da mettere sotto i denti in fretta e furia. Il pesce viene consumato meno di una volta la settimana per il 44,3% dei giovani e la frutta entra in almeno un pasto al giorno per il 73,7%, mentre il resto addenta una mela o altro più volte nell’arco di una giornata. Sgranocchiare uno snack, tuttavia, è un passatempo abituale per appena il 7,9% ma ben un terzo beve quotidianamente bevande gassate. I riflettori degli statistici si sono spostati anche sugli alcolici.

Tra gli 11 e i 17 anni, in piena adolescenza quindi, il consumo di vino e birra “abituale” tocca rispettivamente il 7,8 % e il 14 % del totale; tre quarti, comunque, dichiarano di non bere liquori o superalcolici. Prendere più di 5-6 bicchieri nel corso di una serata attrae quasi il 12% del campione. Fuma il 5,5%.

Notizie positive sul fronte scolastico perché in Friuli Venezia Giulia il rischio di abbandono nelle scuole superiori è inferiore alla media nazionale (0,07 contro lo 0,2 Italia nel 2012). Come trascorrono il tempo i ragazzi? Due terzi svolge attività extrascolastica, in prevalenza sport (51,2% ) seguito a lunga distanza da musica (11,5%) e dall'apprendimento di lingue straniere (10 %). I livelli di partecipazione risultano generalmente superiori a quanto si regista nel resto del Paese, così come appare più estesa la quota di giovani che assistono a spettacoli o ad altre forme di intrattenimento, in particolare quelle più legate alla cultura e al teatro (45% in Fvg, 31% in Italia), musei e visite a monumenti. La maggior parte degli adolescenti, inoltre, afferma di uscire la sera più volte la settimana con un orario di rientro tra le dieci e mezzanotte. Ma rispetto a qualche anno fa sempre meno bimbi riescono a giocare ogni giorno con i propri genitori: in particolare è calata maggiormente la quota di bambini che riescono a farlo con la mamma, spesso impegnata al lavoro. Sempre più diffuso l'utilizzo di internet tra gli adolescenti (11-17 anni), con il 95,2 % che dichiara di navigare in rete, il 47,2 % dei quali tutti i giorni. Diffusissimo, naturalmente, in Friuli Venezia Giulia l'uso del cellulare che raggiunge il 92,2% in età adolescenziale. E quasi il 12% tra i 6 e i 10 anni possiede un telefonino, rispetto al 18% nazionale.

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