Un drone di Ronchi si schianta in Congo
TRIESTE. Brutto colpo per la Selex Es di Ronchi dei Legionari, nei cui stabilimenti vengono assemblati i droni, gli aerei a pilotaggio remoto, modello Falco.Un esemplare si è schiantato ieri nella Repubblica democratica del Congo durante un atterraggio all’aeroporto della città di Goma.
Non si conoscono ancora le cause dell’incidente, che non ha provocato vittime o feriti: un errore umano o un guasto tecnico tra le più probabili, mentre meno credito ha l’ipotesi di un sabotaggio. Il velivolo, uno dei due dell’azienda nell’orbita di Finmeccanica impiegati per la prima volta dall’Onu, secondo osservatori sul posto ha completamente mancato la pista d’atterraggio, andando a schiantarsi al suolo. Lo hanno annunciato le stesse Nazioni Unite. «L’incidente è avvenuto nella capitale della provincia del Nord Kivu e base per le operazioni contro i ribelli congolesi, mentre l’aereo senza pilota tornava dalla sua missione» ha indicato il colonnello Prosper Basse, portavoce della missione di pace denominata Monusco. L'apparecchio, che in un primo tempo si riportava avesse subito danni solo alle ali, in effetti è stato completamente distrutto nello schianto ed è stata aperta un’inchiesta sulla «causa tecnica» che ha provocato l’incidente. La Monusco (fino al 2010 chiamata Monuc) è la prima forza di peacekeeping delle Nazioni Unite nel mondo a utilizzare i droni, il cui debutto, regolare tranne per un silenziatore ancora non montato all’epoca, è avvenuto in dicembre. L’obiettivo dell’uso degli aerei “senza pilota” è di raccogliere dati d’intelligence e sorvegliare le attività dei ribelli nelle giungle del Congo Orientale, teatro dal 1994, dal genocidio degli hutu in Ruanda, di ribellioni e scontri etnici, fomentati anche dai Paesi confinanti.
I droni assegnati alla missione Monusco al completamento del programma di acquisizione saranno cinque e sono attualmente azionati da personale della stessa Selex, distaccato a Goma. Lunghi cinque metri, dipinti di bianco con le insegne del Palazzo di Vetro lungo la fusoliera, i droni hanno un raggio di azione di 250 km e autonomia di volo a media altitudine di almeno 12 ore. A bordo non ci sono armi ma sensori ad alta risoluzione che consentono di vedere attraverso la fitta vegetazione della zona e di individuare di giorno e di notte veicoli e persone anche a notevole distanza. (p.p.g.)
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