Un decreto della Regione regola la grafìa friulana
È stato approvato con decreto del presidente della Regione Renzo Tondo il testo che stabilisce la grafia delle varietà della lingua friulana. Un articolo della legge sulla lingua friulana (19/2007) prevede che l’adozione della «grafia ufficiale delle varianti» sia adottato dopo aver sentito Arlef e le Università di Udine e Trieste.
L’insieme di regole è stato redatto in forma di proposta scientifica da un gruppo di lavoro presieduto dal direttore del Servizio corregionali all’estero e lingue minoritarie, Giuseppe Napoli, su delega dell’assessore alla Cultura, Elio De Anna, insediatosi nel maggio scorso fino alla fine del 2012.
Le norme non si discostano dalle regole della grafia ufficiale del friulano previste dalla legge 15/1996, che consentono di rappresentare anche i particolari suoni delle varietà linguistiche. Ad esempio, la parola «cavate» (ciabatta) può presentare varianti con la «z» (zavate) o con la «s» (savate). Per i toponimi sono consentite deroghe per ripristinare una tradizione grafica consolidata e documentata, che dovranno essere richieste dal Comune, entro 120 giorni dall’emanazione del decreto, all’Agenzia regionale per la lingua friulana.
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