Un convegno all’ateneo friulano all’origine dei casi a Trieste e Udine

UDINE I contagi registrati a Trieste e Udine, ieri, riportano tutti a un focolaio accademico. Un incrocio di casi, come in tante storie legate alle infezioni da Covid-19. Una persona che arriva dal Piemonte e trasmette il virus in un ambiente di lavoro dall’altra parte del Nord, rimbalzandolo fino in Repubblica Ceca.
Tutto sarebbe iniziato una decina di giorni fa, all’università di Udine, dipartimento di Scienze agroalimentari. Un incontro tra docenti e tecnici, una due giorni, giovedì 20 e venerdì 21 febbraio a Palazzo Toppo Wassermann, sul tema “Sistemi rurali resilienti e sostenibili: dall’azienda al territorio”, un pomeriggio e poi una mattinata di lavoro promossi dalla II sezione dell’Associazione italiana di ingegneria agraria, che a fine convegno si è pure riunita in assemblea.
Alla convocazione, servita anche a un momento di ricordo di Roberto Chiumenti, ordinario di costruzioni rurali e territorio agroforestale dell’Università di Udine, ha partecipato una cinquantina di persone. Contatti sufficienti a diffondere il virus che avrebbe avuto come origine appunto l’ospite piemontese, riscontrato infetto al rientro nella sua regione, come da informazione resa nota dallo stesso presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga.
Sarebbero così spiegati i tamponi positivi di quattro universitari, tre di Udine e un ricercatore di Trieste, che risulta avere poi contagiato altre due persone. Dall’ateneo friulano, e sempre da quello stesso convegno sulla salvaguardia del suolo e il ruolo delle infrastrutture verdi, sarebbe derivato anche il primo caso di coronavirus in Repubblica Ceca. Il ministro della sanità Adam Vojtech, informando di due pazienti sospetti ricoverati nell’ospedale Bulovka di Praga e di un terzo a Ustì nad Labem, fa sapere infatti che la malattia riguarda, oltre a una statunitense che studia a Milano giunta a Praga come turista, e oltre a un residente di rientro dalle ferie a Auronzo di Cadore, anche un sessantottenne tornato da una conferenza all’Università di Udine: si tratta presumibilmente di un docente dell’Università della capitale ceca, tra i relatori appunto del congresso udinese.
I casi regionali non richiedono invece particolari cure, tanto meno il ricovero in ospedale. Le persone positive al coronavirus sono tutte a domicilio, a Trieste come a Udine. Né ci sono problemi di salute per quelle di cui ancora si attende l’esito del tampone. Tampone risultato negativo, inoltre, per il personale dell’albergo udinese in cui ha pernottato il docente del Piemonte.
Senza entrare nel merito né delle persone né dei fatti, l’Università di Udine, con una nota di ieri pomeriggio siglata dal rettore Roberto Pinton, conferma, limitatamente all’ateneo friulano, che «tre nostri colleghi sono risultati positivi al test del Covid-19, contratto nell’ambito di un convegno scientifico svolto presso i nostri locali il 20 e 21 febbraio. Il contagio è originato da un partecipante, positivo al virus, proveniente dal Piemonte». Da sabato, si legge ancora, «stiamo collaborando con l’autorità sanitaria per attuare tutte le azioni necessarie a contenere rischi di estensione del contagio. Ritengo prudente sospendere tutte le attività accademiche e tecnico-amministrative di ateneo per lunedì 2 marzo. La giornata sarà dedicata a organizzare al meglio, in sintonia con le autorità competenti, la gestione dell’emergenza. Per questo sarà richiesta la presenza in ateneo solo di alcune persone utili alla predisposizione delle misure cautelative». —
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