Un cimitero di lumache che mette in allerta anche gli ambientalisti

Al via le consultazioni tra glie sperti
Bonaventura Monfalcone-24.07.2015 Visita delegata Unione Europea-Isola della cona-Staranzano-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-24.07.2015 Visita delegata Unione Europea-Isola della cona-Staranzano-foto di Katia Bonaventura

Secche e stecchite. Un cimitero di lumachine. Morte o tappate, a quanto dicono gli esperti, per non farsi depresare dagli insetti. Uno spettacolo quasi irreale che suscita curiosità e alcuni interrogativi. Gli esperti da domani verranno messi al corrente della situazione per scoprire da cosa deriva questo fenomeno.

Non è passato, infatti, inosservato agli ambientalisti che con il presidente del WWf, Claudio Siniscalchi e il responsabile Isontino Graziano Benedetti, hanno già effettuato una prima ricognizione nella zona verificando l’area interessata e metteranno in moto i consulenti per venire a capo della vicenda. «Abbiamo notato – afferma Siniscalchi – una concentrazione sia in prossimità del canale Locovaz che al Lisert. Prenderemo contatti con l’entomologo del Museo delle Scienze naturali di Trieste per sapere esattamente di cosa si tratta. Qualche volta si vedono assembramenti di lumachine, su qualche palo o sui cestini dei rifiuti stradali, ma questa volta sono veramente tante, una quantità molto rilevante». Della situazione sono stati informati anche gli operatori della Riserva naturale della Foce Isonzo, il direttore Fabio Perco e i naturalisti Matteo De Luca e Paolo Utmar della Sbic, la Stazione Biologica della Cona. «Nella riserva – spiega Perco – non abbiamo notato alcun fenomeno. Se parliamo della normale chiocciola, può darsi che sia un fenomeno stagionale riferito al periodo abbastanza secco e caldo con poca pioggia». —

CI. VI.
 

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