Un chirurgo e un avvocato i “capi” della massoneria

Uno stimato chirurgo e un noto avvocato sono i due “capi” della massoneria a Trieste. Bruno Gambardella, direttore della Prima chirurgia a Cattinara, è uno dei cinquanta consiglieri (unico del Friuli Venezia Giulia) dell’Ordine, organismo nazionale del Grande oriente d’Italia che affianca il Gran Maestro e la Giunta; l’avvocato Paolo Volli è stato recentemente eletto presidente del Collegio circoscrizionale dei Maestri Venerabili del Friuli Venezia Giulia e ha sostituito in questo ruolo il collega udinese Umberto Busolini, in base a un accordo non scritto che prevede l’alternanza triestino-friulana. È figlio di Enzio Volli che del Goi è uno dei Gran maestri onorari.
I due incarichi, sconosciuti a molti “profani”, sono venuti alla luce in occasione dell’apertura ieri al pubblico della sede regionale del Goi, in corso Saba 20, decisa in concomitanza con la notte bianco-rosa con l’intento di soddisfare la curiosità di visitatori e interessati. L’outing dei “muratori” si è però limitato a questi due nomi. Anche quelli dei Maestri Venerabili che sono a capo delle 14 logge del Friuli Venezia Giulia (7 sono a Trieste) sono «coperti da riservatezza», come ha affermato Bruno Gambardella che ha fatto gli onori di casa (nella prima ora di apertura si sono fatti vedere solo una coppia e tre giovani) anche perché Paolo Volli era a Roma a un incontro con il nuovo Gran Maestro, recentemente nominato: Stefano Bisi, scrittore e giornalista vicedirettore del Corriere di Siena. In corso Saba, nella grande Sala delle adunanze dove vi sono tutti i simboli della “muratoria”, pietra grezza e maglietto, Bibbia con squadra e compasso, candeliere a sette braccia, scacchiera sul pavimento e l’occhio del Grande architetto dell’universo, è apparso anche il labaro verde dell’ultima loggia, l’Humanitas che ha “innalzato le colonne”, come si dice in gergo, appena un anno fa. Accanto ad esso i labari delle altre sei logge: cinque storiche (Alpi Giulie, Guglielmo Oberdan, Nazario Sauro, Giuseppe Garibaldi e Italia) e una più recente, l’Ars Regia. La quattordicesima loggia regionale, la Philalethes sta per nascere a Udine e con essa crescerà leggermente anche il numero dei massoni del Goi del Friuli Venezia Giulia che oggi sono all’incirca 350 di cui metà triestini.
L’anno scorso l’ex presidente Busolini si era anche sbilanciato sull’ammontare del canone (in tempi di spending review): 180 euro all’anno. Quindi accessibile se non a tutti, a molti. Fuori dalla porta restano solo donne e atei. «Anche qui a Trieste abbiamo ebrei e musulmani - spiega Gambardella - non abbiamo preclusioni di religione, nazionalità, razza, credo politico o orientamento sessuale. Solo gli atei non possono venir accettati. Le donne sono vicine alla vita massonica, ma non possiamo farle partecipare ai lavori perché contravverremmo ai dettami della Gran Loggia d’Inghilterra».
Ma nel Tempio di corso Saba non si riuniscono solo le sette logge. È anche sede delle Camere del Rito scozzese antico e accettato, del Rito di Memphis e del Rito simbolico. Per quanto riguarda gli aspetti culturali è invece operativa l’Ars, l’Associazione ricerche storiche che organizza conferenze ogni due settimane. Vi si svolgono quindi attività praticamente ogni sera. «Due importanti eventi, parzialmente pubblici - annuncia Gambardella - saranno in programma a Trieste in autunno: la riunione dei “fratelli” delle Logge dell’intero Triveneto e la commemorazione del centenario dello scoppio della Grande guerra con la partecipazione dei Gran Maestri, oltre che del Goi, anche di Austria, Ungheria e Croazia».
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