Un caso di scabbia all’istituto Nordio Profilassi “ristretta”

L’Azienda sanitaria: «Basso rischio di diffusione a scuola Trattamento solo per conviventi e partner del malato»
Lasorte Trieste 29/01/19 - Via di Calvola, Istituto d'Arte Nordio
Lasorte Trieste 29/01/19 - Via di Calvola, Istituto d'Arte Nordio



«Si comunica che è stato segnalato un caso di scabbia». Da questo avviso appeso ieri mattina all’entrata del Nordio, gli studenti dell’istituto di via di Calvola e le loro famiglie sono venuti a conoscenza del fatto che un alunno che frequentata il liceo artistico ha contratto la scabbia. La novità ha destato preoccupazione tra gli studenti e il personale della scuola, specialmente fra coloro che hanno avuto più stretti contatti con il giovane che ha manifestato l’infezione cutanea.

La notifica di questo specifico caso di scabbia è arrivata ieri mattina alla Struttura complessa di Igiene e Sanità pubblica di AsuiTs. Il direttore del Dipartimento di prevenzione ha immediatamente segnalato la situazione al dirigente del Nordio, Jasmine Nonis, inviando anche tutte le indicazioni specifiche di prevenzione e cura. L’istituto, a quel punto, ha predisposto una circolare che ha pubblicato sul proprio sito, allegando le informazioni e le indicazioni previste per le comunità scolastiche e fornite da AsuiTs, rassicurando le famiglie, gli studenti e il personale sul fatto che la scuola ha adottato tutte le misure previste per la profilassi da seguire in questi casi.

«Per prevenire casi secondari di scabbia – spiega Riccardo Tominz, il direttore della struttura di Igiene e Sanità pubblica, nel comunicare il caso al Nordio – è opportuno trattare tutti i familiari del soggetto parassitato, le persone che risultano conviventi, cioè le persone che vivono o frequentano abitualmente la stessa abitazione del caso, e il partner sessuale, anche se apparentemente queste persone non manifestano i sintomi della malattia». Dunque i familiari dello studente e chi ha avuto contatti più prolungati con lui verranno sottoposti a profilassi. Ma i rischi in ambito scolastico sembrano essere meno elevati: «Il rischio di diffusione tramite indumenti è basso – premette AsuiTs –. Non si ritiene di regola opportuno il trattamento dei contatti nelle comunità scolastiche, salvo casi particolari di soggetti che presentino condizioni di immunodepressione per patologia o per trattamento farmacologico. Per questo motivo è sufficiente la pulizia routiniana degli ambienti in cui soggiorna una persona con la scabbia senza l’adozione di misure straordinarie».

La scuola, dunque, prima di far rientrare gli alunni nell’aula della classe frequentata dallo studente che ha contratto l’infezione, ha provveduto alla dovuta e ordinaria pulizia. Ora resta da capire chi possa aver trasmesso la scabbia all’adolescente. La privacy non consente di avere maggiori informazioni, ma i familiari e i sanitari forse riusciranno a stabilire l’origine della parassitosi. Il ragazzo potrebbe, ad esempio, aver fatto visita a un anziano parente in una delle strutture assistenziali dove si sono già manifestati casi di scabbia. —



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