Un branco di lupi stermina cinque cani alle spalle di Spalato
SPALATO. Strage di cani da caccia giovedì scorso nei dintorni di Imotski, cittadina alle spalle di Spalato, capoluogo della Dalmazia. Un branco di lupi si è scatenato nel piccolo villaggio di Gudelji, uccidendo cinque cani e ferendone gravemente un sesto, animali appartenenti al 39enne Hrvatin Gudelj, ex noto calciatore di Hajduk Spalato e Borussia Dortmund, da anni appassionato di caccia. I lupi, almeno cinque, hanno agito in modo fulmineo, non più di una decina di minuti, attaccando i cani che in quel momento - erano le 7.30 - si trovavano all'aperto. I sei segugi, istriani e posavatz, non potevano che soccombere di fronte alla furia e allo strapotere fisico dei lupi. Sono stati divorati in un'area a non più di 200 metri dall'abitato.
L'episodio non ha scioccato gli abitanti di Gudelji, ma preoccupato sì, perché avvenuto di giorno e con i bambini che si apprestavano a recarsi a scuola. Non c'è stato alcuno choc perché in questa porzione della Dalmazia le scorribande dei lupi, animali severamente protetti in Croazia, non rappresentano un evento raro. Stando alle doppiette locali, negli ultimi due anni i lupi avrebbero fatto a pezzi a Gudelji e nelle frazioni vicine una sessantina di cani da caccia. A detta degli esperti, i danni ammonterebbero a circa 50 mila euro. «È una situazione ormai insostenibile - ha detto Hrvatin Gudelj - le autorità debbono intraprendere qualcosa perché ieri e oggi abbiamo avuto per vittime i nostri cani, ma domani potrebbero venire attaccati i bambini che vanno o tornano da scuola. Ho speso non poco denaro per addestrare i miei sei cani, valutati dagli esperti sui 10 mila euro. Bijelko, il mio segugio istriano rimasto ferito, ben difficilmente resterà in vita. Ha riportato ferite molto profonde alla testa e il veterinario mi ha detto che ci sono poche speranze».
Qualche giorno fa, e sempre nello stesso villaggio, i lupi hanno banchettato a pecore e capre, animali di proprietà di Josip Gudelj. Gli attacchi si ripetono regolarmente ogni inverno e questo gennaio è particolarmente rigido e con tanta neve. Spinti dal freddo, dalla fame e dalla mancanza di selvaggina, i lupi si avvicinano ai centri abitati, sapendo che prima o poi riusciranno a rimediare qualcosa, magari dei cani da caccia.
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