«Un boato, poi solo polvere»
«Ero dentro al bar, con una cliente. All’improvviso ho sentito un botto fortissimo e poi come un soffio. Sono uscita e ho visto un polverone...». Patrizia De Giorgi, titolare del bar Blue Moon di via Baiamonti 75/D, che si trova a qualche decina di metri di distanza dalla casa dove si è verificato lo scoppio, rivive così gli attimi di paura immediatamente successivi all’esplosione dell’appartamento al numero 71.
«Ho visto macerie sulla strada - prosegue - e poi la casa sventrata. Un uomo che stava passando a piedi in quel momento è stato colpito da un pezzo di pietra sulla testa, riportando un taglio sulla fronte. L’abbiamo aiutato e fatto sedere al tavolino, gli abbiamo dato un po’ d’acqua, poi è arrivata l’ambulanza e i sanitari l’hanno portato all’ospedale».
Altre due donne osservano i soccorsi da lontano, separate dal nastro biancorosso dalla zona delimitata dalle forze dell’ordine per garantire la sicurezza: «Abbiamo sentito un rumore fortissimo e siamo corse in strada. L’elettricità - aggiungono -, da quel lato della strada, è andata via subito».
Anche Giorgio, che vive nel palazzo di fronte a quello teatro dello scoppio costato la vita al settantaseienne Aldo Flego, si è subito precipitato a vedere cosa fosse successo: «Le mie finestre danno dall’altro lato, non su via Baiamonti. Il boato è stato tale che ho pensato in un primo momento a un terremoto. Realizzato che non lo era, sono sceso per le scale e ho aperto il portone del condominio: mi sono trovato davanti una nuvola di polvere e la casa venuta giù. Ora - commenta Giorgio guardando i pompieri impegnati con l’autoscala - inizia l’opera di demolizione delle parti distrutte». Impressionante osservare la palazzina: pilastri di cemento armato squarciati, un pezzo di parete finito nel poggiolo del primo piano, un termosifone penzolante e che non cade verso terra solo perché ancora collegato al tubo dell’impianto di riscaldamento. Dovunque, frammenti di pietra, mattoni, vetro. Un inferno.
«Abbiamo sentito un rumore fortissimo e siamo corse a vedere di cosa si trattasse», dicono dal salone di acconciature lì vicino. «Abito più avanti - sono le parole di un altro cittadino che risiede in via Baiamonti -. Quando ho udito il botto, sono andato in terrazzo come tante altre persone. C’era fumo dappertutto. Un muro di fumo - ribadisce -, non si vedeva più niente. I vigili del fuoco e il personale del 118 sono arrivati nel giro di pochi minuti. Poi, via via decine di mezzi».
Sostanzialmente per l’intero pomeriggio, il tratto di via Baiamonti chiuso al traffico a causa dell’emergenza ha visto infatti i camion dei pompieri schierarsi sul posto uno in fila all’altro, affiancati dalle ambulanze sino a quando i feriti non sono stati trasportati a Cattinara, e dalle auto di polizia, carabinieri e Guardia di finanza e anche in alcuni momenti dal carro attrezzi chiamato a spostare i veicoli danneggiati dalla caduta di detriti e pezzi di muro.
«Diverse auto e vari scooter - riprende il residente - sono stati portati via. Ho saputo che la causa dello scoppio è stata una fuga di gas, inizialmente vedendo la scena avevo pensato a un cedimento strutturale del tetto».
In via Baiamonti, come riferiamo nel box qui sopra, sono arrivati anche il sindaco Roberto Cosolini e l’assessore Andrea Dapretto, informati di quanto accaduto. «Sarà difficile pensare di poter recuperare questo edificio - le parole di Dapretto -. Magari forse il solo piano terra, anche se ho notato che i tratti murari retrostanti sono molto, molto danneggiati».
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