Un bimbo goriziano: «Babbo Natale, vorrei un lavoro per il papà»

A Babbo Natale Francesco prima ha chiesto i regali per sé e per la sorella più piccola, poi ha aggiunto alla lista quelli per i genitori; per il papà, oltre a un decoder satellitare e alla salute, ha chiesto un lavoro. Francesco è un nome di fantasia. Il resto è reale.
La sua è una delle tante letterine imbucate nella cassetta della posta che ogni anno a dicembre il negozio di giocattoli Yo-Yo di corso Italia mette a disposizione dei bambini di Gorizia. Come si può vedere, le sorprese (purtroppo) non mancano.
Per quanto le famiglie si sforzino e tentino di tenere i loro figli lontano dai problemi economici che le attanagliano, questi non possono non essere percepiti anche dai più piccoli.
Che i genitori di Francesco non facciano pesare in casa la situazione è testimoniata dal fatto che la richiesta di un lavoro per il papà è solo una tra le tante, questo però non toglie che il bambino abbia colto il bisogno del padre.
Intanto confermano che le nuove generazioni sono sempre più tecnologiche. Le richieste di tablet e smartphone non si contano.
Arrivano anche da parte dei più piccini e il segno dei tempi è dato da chi, accanto alla lista dei desideri, aggiunge una sorta di post-scriptum: “Se non sai cosa sono, puoi cercare sull’iPad”.
È la Google-generation. Il linguaggio digitale influenza anche quello tradizionalmente analogico: è il caso di Tommaso; lui accompagna il suo testo a mano su carta con dei piccoli disegni che in alcuni casi ricordano le emoticons. Le letterine in inglese di Luca a “Sant Nick” e a “Father Christmas” potrebbero invece viaggiare comodamente in un tweet o in un sms.
In attesa che scopra i programmi di grafica, per ora i suoi disegni di San Nicolò e di Babbo Natale sono ancora realizzati con le tradizionali matite colorate. Federico, invece, è uno preciso: potrebbe fare il magazziniere.
Per evitare confusione – e soprattutto brutte sorprese sotto l’albero - accanto a ciascun giocattolo aggiunge il rispettivo codice identificativo. Non si sa mai.Per fortuna, a tanta razionalità fa da contraltare ancora molta poesia, anche se Angela sembra metterci un po’ di malizia nell’affidarsi al buon cuore dell’uomo vestito di rosso (“Desidero che mi porti tutto quello che vuoi, grazie”).
C’è chi scrive su un pezzo di carta strappato e chi con perizia prepara a mano anche la busta. Mattia avrebbe voluto un Natale con la neve; Noemi consiglia di mangiare tanta frutta e verdura per tenersi in forma, poi chiede a Babbo Natale se anche lui ha fatto l’albero e lo invita al proprio compleanno.
Giorgia non ci gira troppo intorno e scrive: “Mi piacerebbe vederti tanto un giorno”. Insomma, nonostante i tanti problemi e la molta razionalità, c’è ancora chi sogna e come Ilaria non vede l’ora di sentire tintinnare la campanella e di trovare tutti i regali sotto l’albero.
E chissà che non ci sia anche il lavoro per il papà di Francesco.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo