Un bambino di tre anni in terapia intensiva migliora grazie a Leo, il cane da pet-therapy di un ospedale inglese

Il piccolo Oscar Haskell non ha avuto una vita facile: quando aveva solo tre anni gli è stato riscontrato un tumore al cervello che lo ha portato a essere ricoverato in terapia intensiva all’ospedale pediatrico di Southampton, nel Regno Unito. Il suo battito cardiaco era estremamente accelerato – spiega il Mirror che ha raccontato la storia – e i medici hanno detto alla madre Zoe Relph di prepararsi al peggio: il piccolo Oscar sembravano non potesse farcela. In quel momento i medici hanno deciso di far intervenire Leo, un Golden Retriever impiegato nell’ospedale come cane da pet therapy, incontrando le perplessità della madre. 

«Non sapevamo se poteva sentirci o no. Ma gli avevo promesso che gli avrei preso un cucciolo» racconta la donna e così ha accettato l’intervento di Leo. E nel momento in cui il cane da pet therapy ha appoggiato la sua zampa sulla mano di Oscar è accaduto l’incredibile: «Immediatamente la frequenza cardiaca del bambino è diminuita. È stato stupefacente. I medici di terapia intensiva si sono commossi. Sembrava un miracolo. Oscar non aveva mosso il viso, ma a un certo punto ha abbozzato un sorriso» racconta la madre del bambino aggiungendo: «Penso davvero che se non fosse stato per Leo, Oscar si sarebbe lasciato andare. Leo non ha mai lasciato il bambino. Lindsey, la conduttrice del cane, per portarlo a casa doveva quasi trascinarlo perché probabilmente avrebbe voluto dormire al suo fianco. Tra i due si è subito creato un legame straordinario».

Tutto questo è accaduto quattro anni fa, nel frattempo Oscar è migliorato di giorno in giorno nonostante gli sia stato diagnosticata una un’encefalomielite acuta disseminata. Ma grazie agli stimoli, al rapporto speciale con Leo riesce a condurre una vita quasi normale.

E’ per storie come questa che Leo e gli altri cani dell’ospedale pediatrico di Southampton sono in corsa per vincere il premio “Friends for Life” al Crufts 2020 in corso a Birmingham: Lyndsey ha visto bambini svegliarsi dalla sedazione alla presenza dei cani, ha visto bambini come Oscar sorridere dopo un lungo silenzio o muovere i primi passi nella riabilitazione. Tutto grazie agli straordinari “stimoli” dei cani da pet therapy: «Se riusciamo a dare loro quel pizzico di magia che trasmette il cane, è davvero fantastico. Quel sorriso ha significato molto per tutti. Si tratta di mantenere il bambino con un processo di pensiero positivo. I cani come Leo non sono lì per persuadere o ingannare, sono semplicemente cani. Siamo il ponte tra il team sanitario e il bambino».

Argomenti:animalicane

Riproduzione riservata © Il Piccolo