Un ballottaggio al ribasso: solo 77.816 triestini (42%) si sono recati alle urne

Il 15% in meno rispetto a 20 anni fa

Fabio Dorigo
Foto BRUNI Trieste 17.10.21 Seggi elettorali
Foto BRUNI Trieste 17.10.21 Seggi elettorali

TRIESTE Il minimo storico. Meno di un elettore triestino su due si è recato alle urne. A Trieste l’affluenza alle urne nel ballottaggio è scivolata al 42%. Hanno votato in 77.816 su 184.489 elettori. Due settimane fa aveva votato il 46%. Un calo fisiologico visto che mai nella storia dei ballottaggi l’affluenza al secondo turno ha superato quella del primo. Un dato su cui riflettere. Inferiore di quasi sei punti rispetto a quello nazionale. Alla chiusura dei seggi per i ballottaggi, secondo i dati raccolti dal Viminale, l’affluenza alle urne è stata del 43, 94%. Al primo turno fu del 52,67%. Ha votato meno della metà degli elettori, con un calo di circa 9 punti percentuali rispetto all'affluenza, pur bassa, di due settimane fa.

A livello regionale c’è il confronto con l’unico Comune del Friuli Venezia Giulia andato al ballottaggio. A San Vito al Tagliamento l’affluenza finale è stata pari al 52% (hanno votato in 7262 su 13874 elettori). In questo caso Trieste marca una differenza di ben 10 punti.

E i precedenti? Nel 2016 si votò in un giorno solo (domenica 19 giugno) e le urne che siglarono la terza vittoria di Dipiazza registrarono un’affluenza complessiva del 53,45%. Alle amministrative del 2011, si votò invece su due giorni, il 29 e 30 maggio: alle 12 di domenica 29 era andato a votare il 13,76%, alle 19 il 28,15%, alle 22 il 35,28%. Il primo turno si chiuse alle 15 del giorno dopo al 56,68%. Al ballottaggio il calo fu fisiologico di 5 punti come quello registrato ieri. L’affluenza finale si assestò al 51,56%.

L’affluenza del 2006 invece non fa testo: appare particolarmente alta perché erano contemporanee le elezioni politiche: 74, 50% al primo turno e 61, 60% al secondo turno nel confronto che vide sempre Dipiazza avere la meglio su Ettore Rosato.

È il confronto con 20 anni fa che rende al meglio l’idea della disaffezione triestina rispetto al voto municipale. Nel 2001, quando l’esordiente Roberto Dipiazza ebbe la meglio su Federico Pacorini, al primo turno votò il 64% (125.140 su 194.991) degli aventi diritto, al secondo turno il 57% (112.170 su 194.991). Il 15% in più (oltre 35mila triestini) rispetto al ballottaggio.

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