«Un anno in più per il cantiere se cambia la ditta di Cattinara»

L’assessore regionale alla Salute Riccardi: «Clea risponda entro i 15 giorni» Altrimenti si prenderanno altre strade. I nodi del progetto e delle fideiussioni
Lasorte Trieste 25/03/19 - Ospedale di Cattinara, Lavori
Lasorte Trieste 25/03/19 - Ospedale di Cattinara, Lavori



Gli ultimi quindici giorni per fornire tutti i chiarimenti sui due punti contestati del cantiere dell’ospedale di Cattinara e poi, in caso di risposte non soddisfacenti come negli ultimi mesi, si procederà con la risoluzione del contratto tra l’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste e la Clea. Il vicepresidente e assessore alla Salute della Regione Riccardo Riccardi, ha voluto fare il punto sulla situazione del cantiere di Cattinara confermando che giovedì scorso è stata mandata alla ditta che aveva vinto l’appalto la lettera con l’ultimatum, come previsto dalla legge.

Il nodo principale è quello legato alla progettazione definitiva e a una questione statica legata all’antisismica: così ad oggi il progetto di Clea non soddisfa il collaudatore e l’organismo di verifica. Il secondo nodo è sulle coperture assicurative – le fideiussioni – che dovranno essere stipulate nuovamente con aziende primarie del settore. La scelta di mandare la lettera con la “Contestazione di addebiti” è l’ultimo passaggio di un percorso iniziato a novembre tra l’AsuiTs e l’impresa, che potrebbe portare alla risoluzione del contratto con possibile ricorso al Tar di Clea.

«La campanella è suonata – ha spiegato Riccardi –, ormai abbiamo verificato tutte le condizioni per molti mesi e questo è l’ultimo appello prima di scegliere strade diverse. Per quanto riguarda le tempistiche e le possibilità se Clea dovesse dare le risposte che ci aspettiamo, il cantiere potrebbe ripartire già a giugno, altrimenti si aprono due strade: la prima è lo scorrimento della graduatoria della gara (la seconda classificata è la Rizzani de Eccher, ndr) e allora si potrebbe ripartire a giugno del prossimo anno; la seconda ipotesi è quella della risoluzione complessiva dell’operazione e quindi un nuovo bando con tempi molto più lunghi».

Anche il commissario straordinario di AsuiTs Antonio Poggiana conferma che «prima di arrivare al divorzio definitivo stiamo provando a tenere insieme i pezzi. Dal 2018 ad oggi ci sono stati mesi di lungo confronto e i problemi sono ben chiari, per questo non ci vorrà molto per valutare la risposta di Clea».

Riccardi ha in ogni caso confermato che non c’è alcuna possibilità di un nuovo progetto in un’altra sede. Per quanto riguarda i disagi, in particolare per il Pronto soccorso e per la chiusura di cinque piani della torre medica, non ci sono al momento possibili alternative se non lo sblocco del cantiere. Per il Pronto soccorso era previsto il trasferimento in una sede provvisoria, ma logisticamente più organizzata dell’attuale (al centro del piazzale), mentre l’avvio della demolizione dei cinque piani della torre medica era un’opera propedeutica al cantiere e richiesta da Clea per poter valutare le reali condizioni dell’edificio.

Ci vorrà un po’ di pazienza anche per la nuova Pet, la cui installazione è prevista a primavera. Sarà operativa in autunno per i tempi necessari per la formazione del personale e il collaudo. «Sono comunque molto contento – ha spiegato il forzista Bruno Marini che quando era consigliere regionale aveva più volte chiesto l’acquisto del macchinario –. Ora grazie a Riccardi abbiamo anche una data certa sull’entrata in funzione. Abbiamo aspettato tanto, sei mesi in più non fanno la differenza e poi finalmente anche i pazienti triestini avranno a disposizione questo importante dispositivo medico». —



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