Un amore senza confini nella Grande guerra

CORMONS. Un ponte e un albergo fanno da sfondo a una storia d'amore tra due giovani, un gendarme austroungarico e una ragazza rampolla di una famiglia benestante cormonese. Il ponte è quello in legno di Brazzano che fino al 1918 faceva da confine tra Italia e Austria e l'albergo è il lussuoso il Sudbahn hotel, di proprietà delle Ferrovie meridionali, che si trovava a Gorizia nell'attuale piazza Battisti oggi sede del comando della brigata "Pozzuolo". E su quel ponte, tra i quotidiani traffici che si svolgevano tra le due sponde, che scocca la scintilla d'amore: una passione che sarà poi consumata nell'albergo goriziano durante una fuga che i due giovani compiono per convincere la famiglia di lei che contrastava quel loro amore. Una famiglia di forti sentimenti italiani, benestante e titolare del ristorante Leon Bianco, come poteva accordare la mano a un servitore del Kaiser? Protagonisti di questa storia sono Carlo Dilena e Maria Russian e viene raccontata nel libro "Sotto un cielo senza confini (il cielo di Cormons)" scritto da Livio Ciancarella. Carlo e Maria sono i bisnonni dell'autore, che ha compiuto una ricostruzione storica di fatti privati tramandati oralmente. Nomi, persone, località ed eventi narrati sono riportati sulla base di documenti reperiti in archivio, di dominio pubblico, in possesso di Ciancarella o rinvenuti casualmente. L'autore ha connesso con un filo cronologico i singoli episodi documentati rappresentando in forma romanzata eventi passionali. Ma nel libro Ciancarella non racconta solo la storia d'amore dei suoi nonni, ripercorre la storia di Cormons durante gli anni precedenti e durante la prima guerra. Si può per questo definire "Sotto un cielo senza confini" anche un romanzo storico. Vi scorrono infatti i con fedeltà storica i fatti che hanno contrassegnato le vicende della Grandea guerra a partire da quella sparatoria tra finanziari italiani e gendarmi austriaci sul ponte di Brazzano qualche ora prima che scoppiasse la guerra con particolari inediti e ancora in parte sconosciuti. Si trovano pagine che dipingono la situazione del Litorale austro-ungarico dando una preziosa testimonianza della vita degli italiani d'Austria. La tragedia della guerra viene vista con gli occhi dei friulani austriaci di allora, fedeli alle autorità e ligi al dovere, ma travolti da un dramma inconcepibile e mostruoso. Nella narrazione Ciancarella non getta discredito sulle istituzioni italiane né rilancia quelle austro-ungariche. Racconta semplicemente gli avvenimenti e i fatti vissuti dal gendarme Carlo. Il libro verrà presentato dal giornalista Franco Femia domani alle 20,30 nella sala di rappresentanza di Palazzo Locatelli a cura della Società Cormonese Austria.
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