Un albergo luxury a Lissa nella villa dell’ex Armata

Zagabria decide di mettere sul mercato il maestoso edificio che ospitò anche Tito I residenti sono favorevoli al recupero ma dicono no al “turismo di massa”
LISSA. Venticinque anni di decadenza in una delle più suggestive isole dell’arcipelago croato. Ma, nel prossimo futuro, Villa Ceca dovrebbe rimettersi finalmente in salute.


La stupenda costruzione, situata nella piccola penisola di San Giorgio, all’imboccatura del porto di Lissa città, sarà prossimamente posta in vendita sul mercato internazionale.


È quanto è stato deciso negli scorsi giorni dal governo croato di centrodestra che finalmente ha voluto cambiare il destino di un edificio che è stato utilizzato per decenni dall’Armata popolare jugoslava e che durante la Seconda guerra mondiale ha ospitato anche il Maresciallo jugoslavo Josip Broz Tito.


Villa Ceca, che ha accolto l’esercito jugoslavo sino al maggio del 1992, nelle intenzioni dell’esecutivo guidato dal premier Andrej Plenkovic, diventerà un albergo di lusso, minimo quattro stelle, con almeno cento posti letto e un’altra sessantina di posti potenziali. L’opera di ricostruzione riguarderà anche gli immobili nelle vicinanze.


Il futuro investitore potrà firmare il contratto di locazione, con lo Stato croato che gli assegnerà in concessione per cinquant’anni la relativa area, in regime di demanio marittimo.


La maestosa costruzione, che necessita di urgenti lavori di restauro e valorizzazione, si sviluppa sul pianterreno e su due piani. L’area su cui sorge la villa si estende su una superficie complessiva di 3,7 ettari, mentre la concessione per il demanio riguarderà quattromila metri quadrati in mare.


L’indennizzo annuale di partenza per i diritti edili ammonterà a un milione e 430 mila kune (più o meno 193 mila euro), mentre invece l’affitto annuale per l’hotel sarà di 180 mila kune (24 mila e 260 euro).


Villa Ceca, storico edificio costruito agli inizi del Ventesimo secolo sull’isola al largo di Spalato, ha già suscitato negli scorsi anni l’interesse di numerosi investitori croati e stranieri. Tra questi c’era persino la principessa Carolina di Monaco. Poi, però, le trattative non erano mai andate a buon fine e non se n’era fatto niente.


La maestosa villa, sempre negli scorsi anni, è stata anche al centro delle attenzioni della Società croata dei compositori che avrebbe voluto trasformarla in un centro internazionale della musica.


Gli abitanti del capoluogo isolano sono favorevoli al restauro di Villa Ceca e della sua area a un patto, però. Non vogliono che la costruzione di un albergo stimoli il turismo di massa su un’isola dalla lussurreggiante vegetazione mediterranea che accoglie oggi meno di quattromila residenti. E che ospita un turismo tutto sommato “di nicchia” rispetto ad altre isole croate.


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