Umago, restaurati gli antichi stemmi di famiglie veneziane

UMAGO. Sono stati rimessi a nuovo gli stemmi delle antiche famiglie nobiliari veneziane che abitavano il centro storico di Umago grazie al contributo della legge veneta per “Interventi di recupero,...

UMAGO. Sono stati rimessi a nuovo gli stemmi delle antiche famiglie nobiliari veneziane che abitavano il centro storico di Umago grazie al contributo della legge veneta per “Interventi di recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta in Istria”, nota anche come Legge Beggiato. Si tratta di sette stemmi: per la precisione quello sotto la bifora con grifone, lo stemma di San Pellegrino nel Duomo cittadino, lo stemma del Leone di San Marco incastonato nel campanile, lo stemma della famiglia Giorgi, lo stemma in Piazza Venezia, lo stemma della Confraternita e lo stella della famiglia Barozzo.

Nel progetto intitolato “Stemmi e memorie veneziane per le giovani generazioni” portato avanti dalla Comunità degli Italiani di San Lorenzo Babici, erano impegnati gli allievi e docenti della sede periferica di Sant'Ambrogio di Valpolicella (Verona), uno dei più noti istituti di formazione professionale del marmo, inclusa nell'Associazione Cnos/Fap-Centro Nazionale Opere Salesiane/Formazione e Aggiornamento professionale. Per una quindicina di giorni i ragazzi hanno operato sul posto, pulendo e ridando l'antico splendore agli stemmi.

Si può dire che la pietra abbia fatto da collante alle tre città: Verona famosa già in epoca romana per la estrazione e lavorazione, Venezia dove molti monumenti sono stati realizzati in pietra istriana e Umago, in cui i 500 anni di dominio veneziano hanno lasciato importanti tracce e testimonianze sottoforma di edifici, monumenti e stemmi. Altri stemmi sopravvissuti nel tempo sono custoditi presso il Museo civico.

Una delle finalità del restauro è stata la formazione e il perfezionamento degli allievi della scuola veronese del marmo. E poi - aspetto non meno importante - nel progetto sono stati inclusi i bambini, in modo da far loro scoprire la storia e la bellezza della città in cui vivono.

Al museo civico per gli stessi ragazzini sono stati organizzati dei laboratori creativi dove hanno realizzato i loro stemmi usando colla e polvere di marmo, applicando la tecnica del graffito su tavoletta.

Inoltre hanno potuto seguire da vicino il lavoro dei restauratori ai quali hanno posto diverse domande sul loro lavoro.

I risultati del progetto verranno presentati il 9 maggio prossimo a un convegno che si terrà nella sede della Comunità degli Italiani intitolata a Fulvio Tomizza. Tra gli altri punti dell'appuntamento figurerà la tavola rotonda sul tema “Restauri e scuole: riflessioni per lo sviluppo e la promozione del patrimonio architettonico e culturale”. (p.r.)

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