Ultimo via libera dal ministero per la Piattaforma logistica del porto di Trieste
TRIESTE La realizzazione della Piattaforma logistica ottiene l’ultimo via libera. È giunta ieri dal ministero dell’Ambiente l’autorizzazione a realizzare tutte le infrastrutture a terra necessarie per completare l’opera. Parisi Group e Icop tirano dunque un respiro di sollievo, perché lo slittamento dell’ultimo assenso da parte della conferenza dei servizi avrebbe comportato il rinvio della conclusione dei lavori, che Piattaforma logistica Trieste srl ha fissato fra giugno e luglio.
La realizzazione della piattaforma è inserita nel programma nazionale di bonifica del sito di interesse nazionale e ha richiesto pertanto il parere del ministero, che ha esaminato la documentazione fornita da Plt tra fine febbraio e agosto. All’impresa sono richieste le prescrizioni di rito: verifica e certificazione di avvenuta bonifica da concordare con la Regione, ruolo attivo dell’Inail nella tutela dei lavoratori relativamente al rischio chimico e al rischio amianto, costante raccordo con gli enti interessati in caso di eventuali modifiche al cronoprogramma.
Se si eccettua qualche intervento iniziale, i lavori riguardanti la parte a terra erano fermi, destinati a cominciare soltanto a fronte mare quasi ultimato. Ma nulla si sarebbe potuto cominciare a fare senza l’ultima carta bollata, che il ministero ha fatto sospirare un po’ più del previsto. Vittorio Petrucco, presidente dell’impresa di costruzioni Icop e socio di Plt, sfodera un sorriso a trentadue denti: «Adesso abbiamo finalmente la possibilità di programmare un termine reale per la fine dei lavori. E dico estate 2019: meglio non indicare il mese per scaramanzia».
Sulla parte a terra, il progetto prevede la realizzazione di un piazzale da 4 ettari, coperto con una pavimentazione in calcestruzzo da 30 centimetri. Il tutto costituisce di fatto il tetto del terreno sottostante, già isolato attraverso spesse pareti laterali verticali: si ultimerà così il sarcofago che servirà a sigillare il materiale sottostante, realizzando quella messa in sicurezza permanente richiesta dal ministero. Sull’area non sorgeranno capannoni ma piccole infrastrutture destinate a ospitare uffici e un’officina: il resto sarà tenuto libero per la manovra. Strutture più consistenti sono in parte già esistenti e in parte previste sul piazzale da 14 ettari dello Scalo legnami, che sarà congiunto con la zona in questione: andando a sommare gli 8 ettari di superficie sul mare, si ottiene il totale di 26 ettari che compone la nuova infrastruttura portuale. Resta ora soltanto un ultimo breve iter burocratico da svolgere con l’Autorità portuale, ma Plt conta di cominciare i lavori a gennaio. Potrà così concludersi nell’arco di un semestre circa la consegna dell’infrastruttura portuale più importante fra quelle attualmente in costruzione in Italia, la cui rilevanza strategica ha non a caso già attirato l’attenzione di colossi della logistica come China Merchants Group, Autorità portuale di Singapore, Dubai Ports World e il fondo sovrano Qatar Investment Authority. —
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