Ultimo saluto a Bagat Il pittore naïf bisiaco

Il territorio monfalconese ha perso un artista singolare e significativo. Il pittore naif Mario Bagat, che nella città dei cantieri era nato il 15 agosto del 1935, si è arreso nella notte tra venerdì e ieri alla malattia che l’aveva colpito un paio d’anni fa. Bagat si è spento nell’ospedale San Polo, dov’era stato ricoverato prima nel reparto di Medicina e ora nell’Hospice. La data dei funerali del pittore, che lascia la moglie Annamaria, i figli Stefano e Fulvia con il genero Giordano, la sorella Grazia, non è stata ancora fissata. Le esequie saranno in ogni caso celebrate a Begliano, nel cui cimitero si trova la tomba di famiglia.
Bagat si era trasferito presto con la famiglia a Turriaco, dove aveva trascorso la giovinezza, per poi tornare nel 1960 a Monfalcone, nei cui cantieri navali aveva trovato lavoro. Senza mai trascurare la passione per la pittura, scattata quand’era ragazzo, ottenendo poi risultati importanti. Bagat ha partecipato a numerose mostre collettive a carattere regionale, nazionale e internazionale, conquistando riconoscimenti di prestigio come la Medaglia del presidente della Repubblica al Museo nazionale dei naïfs Italiani “Cesare Zavattini” di Luzzara. In questo museo, inoltre, due sue opere sono esposte accanto a quelle dei più importanti pittori naifs italiani. Ampia documentazione sulla sua attività artistica si trova a Luzzara, al Museo internazionale d’arte naïve di Jaèn e all’Archivio storico dell’arte contemporanea della Bisiacaria di Turriaco.
Bagat è stato inserito inoltre in un’importante pubblicazione dedicata ai più significativi pittori naïfs Italiani “Arti naïves” accanto a nomi quali Antonio Ligabue. Nel 2003, l’amministrazione comunale di Monfalcone ha reso omaggio al pittore, in occasione dei 25 anni di attività, con una mostra personale nella Galleria comunale d’Arte contemporanea ponendolo “tra gli artisti che hanno maggiormente contribuito allo sviluppo culturale ed artistico della città”.
«Non possiamo che ringraziare il personale della Medicina e dell’Hospice per l’assistenza che mio padre ha ricevuto, la gentilezza e la disponibilità», sottolinea la figlia Fulvia. (la. bl.)
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