Ultimo atto del restyling a Sant’Antonio Nuovo

A distanza di tre anni dallo stanziamento di fondi da parte di Regione e Comune sono iniziati i lavori per completare la ristrutturazione delle facciate della chiesa
La facciata della chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo che dà su via delle Torri “ingabbiata” dai ponteggi (foto Francesco Bruni)
La facciata della chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo che dà su via delle Torri “ingabbiata” dai ponteggi (foto Francesco Bruni)

TRIESTE Nel 2015, in assestamento di bilancio, la Regione stanziava 500 mila euro. Il Comune poi ne ha aggiunti altri 390 mila. Ora, a distanza di tre anni, sono stati innalzati i primi ponteggi per la ristrutturazione della quarta e ultima facciata della chiesa di Sant'Antonio Taumaturgo, sul lato di via delle Torri. Ma non finisce qui. All’orizzonte c’è anche la messa in sicurezza delle due torri campanarie. «Tra un anno», specifica l’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi. «Forse anche meno», spera Paolo Dri della ditta esecutrice Di Betta Giannino di Nimis, che ha già operato sugli altri lati del tempio. In ogni caso, comunque, i teli di decoro che copriranno il muro durante i lavori verranno rimossi per restituire alla città l'intero edificio.

Su progetto del Municipio, e in particolare di Nicola Milani (anche direttore lavori) e Paolo Ricci (a capo pure della direzione artistica), sotto l'egida del responsabile del procedimento Lucia Iammarino, i diversi tecnici, tutti esterni, eseguiranno interventi manutentivi e conservativi, realizzati già sul resto della chiesa secondo il progetto generale, in seguito al potenziale distacco di paramenti d'intonaco ed elementi lapidei. Questo per evitare un progressivo deterioramento di alcune porzioni del fabbricato, che non consentono più un’adeguata garanzia di stabilità e relativa sicurezza alle sottostanti strade pubbliche.

Sulle torri campanarie invece è stato rilevato un progressivo degrado degli elementi murari a causa delle azioni derivanti dalla continua oscillazione delle campane. Nel 2012 si chiuse il primo lotto di rifacimento degli altri tre lati, finanziato sempre dalla Regione. «Un impegno che avevamo iniziato con Dipiazza, all'epoca consigliere regionale, sostenuti dai colleghi Maurizio Bucci, Piero Camber e Piero Tononi - ha spiegato ieri il consigliere comunale Bruno Marini, che ha riportato in aula la questione nel 2015 all'ex presidente Serracchiani, davanti al sito del restauro -. Ed è anche grazie alla stessa Serracchiani, che ha voluto approvare lo stanziamento di 500 mila euro andato a sommarsi ai 390 mila del Comune, che si è potuto avviare l'intervento su questa ultima quarta facciata. Finalmente, grazie all’intesa con la Soprintendenza (con cui Comune e ditta sottolineano di avere un ottimo rapporto, ndr) e all'interessamento infaticabile del parroco don Fortunato Giursi - ha aggiunto Marini - si potrà ridare il giusto decoro a una delle chiese più importanti della città». Anche se la cura di questo edificio neoclassico non terminerà qui, ha sottolineato don Giursi, visto il bisogno di continue azioni di manutenzione. A far parte del team anche Arturo Busetto di Pordenone per le opere strutturali, Giovanni De Mottoni, capo progettista delle opere edilie Pierpaolo Ferrante, che coordinerà la sicurezza.


 

Riproduzione riservata © Il Piccolo