Uljanik e Tre Maggio, arrivate le paghe, interrotto lo sciopero

La protesta è durata una settimana. Anche ieri mattina gli operai sono sfilati per protesta lungo le vie di Pola

POLA. Dopo otto giorni è finito lo sciopero ai cantieri navali di Scoglio olivi e Tre maggio di Fiume in quanto ieri è avvenuto il versamento dello stipendio. Il pagamento è iniziato nel primo pomeriggio e fino a quel momento i 4.500 dipendenti dei due stabilimenti avevano incrociato le mani. Il governo croato dunque ha mantenuto la promessa e lunedì prossimo si ritornerà a lavorare. Lo ha annunciato il presidente del comitato di sciopero Gino Sverko.

A Fiume però la ripresa della produzione appare problematica in quanto mancano i mezzi finanziari per l'acquisto di materie prime e semilavorati. Comunque la settimana prossima la direzione aziendale dovrebbe far fronte anche alle spettanze nei confronti dei fornitori. Lo sciopero comunque lascerà un notevole segno sulle casse aziendali: per ogni giornata di non lavoro il danno è di 3 milioni di kune, sui 400.000 euro. Intanto numerosi cantierini polesi amareggiati si sarebbero licenziati per cercare altrove un'occupazione, per la precisione sarebbero una novantina da quando è iniziata l'agitazione. Gino Sverko afferma che dall'inizio dell'anno a questa parte dal cantiere di Pola se ne sono andati 400 dipendenti, per cui sarà meno doloroso il taglio occupazionale di 600 occupati previsto dal piano di ristrutturazione aziendale inviato a Bruxelles e ancora in attesa della valutazione della Commissione europea.

La grave crisi del Gruppo Uljanik (cantieri di Pola e Fiume) sta provocando grossi scossoni sulla scena politica e al momento l'effetto più vistoso è la rinuncia di Ivan Jakovčić di ricandidarsi al Parlamento europeo. Ha deciso tale mossa dopo esser fnito nell'occhio del ciclone per via delle sue dichiarazioni di 20 anni fa secondo cui lo stabilimento di Scoglio Olivi si sarebbe dovuto trasferire altrove per ridestinare ad altri scopi l'immobile in centro città. Inoltre, ultimamente, da più parti gli erano state mosse accuse di conflitto di interesse per esser membro del Comitato di sorveglianza della società Afarak di cui è titolare il futuro partner strategico di Scoglio Olivi Danko Končar. —

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