Ufo nel cielo di Trieste: cinquanta avvistamenti dal dopoguerra a oggi
Un video girato a Domio nel 2006. Gli esperti: nessuna contraffazione, ma non ci sono prove LE IMMAGINI
Strani punti luminosi, bagliori anomali, episodi inquietanti. Per molti il cielo sopra Trieste cela fenomeni che trovano una risposta solo nell’avvicinamento degli extraterrestri e dei dischi volanti. Avvistamenti, testimonianze, foto, video catalogati sotto la voce "oggetti volanti non identificati": Ufo.
«Nella serata del 2 agosto 2008 a San Giovanni ho avvistato, assieme ad altri testimoni, un oggetto che percorreva velocemente il cielo in direzione delle montagne slovene. La sua traiettoria non era orizzontale: a volte si fermava e poi procedeva a zigzagando. Due ore dopo sulla zona è calato un blackout di qualche minuto». Questa è una delle tante segnalazioni giunte alla Sezione Ufologica Triestina che, tra gli avvistamenti dello scorso anno, segnala due casi interessanti. Afferma Luciano Perla, fondatore della sezione ufologica: «È giusto dire che gli Ufo sono una realtà oggettiva.
E l’ipotesi che più aderisce ai fatti è quella che si tratti di extraterresti. Nella nostra città - riferisce - sono stati avvistati solo dischi volanti: nessun incontro ravvicinato cosa invece successa almeno in 500 casi nel resto del nostro paese dagli anni ’40 ad oggi».
Lo scetticismo dell’opinione pubblica e la razionalità della scienza non smontano l’entusiasmo e le convinzioni degli ufologi. «Non viene negata la possibilità di esistenza di forme di vita elementari o più evolute extraterrestri - precisa Mauro Messerotti, astrofisico responsabile della stazione di Basovizza dell'Osservatorio astronomico - ma ad oggi non esiste nessuna prova scientifica».
Nelle mani dello stesso Messerotti, nel febbraio del 2006, venne consegnato un discusso video girato a Domio dal triestino Roberto Bandel. Un caso che per gli ufologi resta ancora un mistero. «Mi sono venuti i brividi, - aveva raccontato l’uomo - non voglio passare per visionario. Sono rimasto incollato davanti a quella luce fino a quando non è sparita a una velocità spaventosa. Non ho dubbi, l’ho visto con i miei occhi e non poteva essere un aeroplano o un elicottero».
Tanto scalpore ma poi non si seppe più nulla. Ma che fine a fatto quel video? «Ho fatto varie analisi - ammette Messerotti - e non ho riscontrato alcuna contraffazione. La mia opinione è che quanto registrato sia la combinazione degli effetti prodotti dalla telecamera davanti a sorgenti di luce».
Tra la fine degli anni ’50 ad oggi a Trieste sono stati censiti circa una cinquantina di avvistamenti. Nell’archivio della sezione ufologica si trova documentazione su avvistamenti che risalgono al 30 agosto 1969 a Borgo San Sergio, al 27 e il 28 maggio 1986, al maggio 1996 e al 21 giugno del 2002. Particolare importanza viene data alla segnalazione risalente al 29 luglio 1983 quando Michele Sisti notò un oggetto in movimento verso la città ad un’altezza di non più di 100 metri da terra.
Un avvistamento che destò scalpore risale all'8 giugno del 1972: nel rione di San Giacomo Paolo Cernic, allora alunno di una quinta elementare, scomparso poi prematuramente, si accorse di qualche cosa di anormale e scattò delle fotografie. Qualcuno parlò di fenomeno atmosferico, altri di fotomontaggio eppure l’episodio rappresenta ancor oggi uno dei documenti più interessanti in possesso degli ufologi.
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