Ufficiale triestina in plancia con Schettino

Silvia Coronica, 29 anni, era a fianco del comandante al momento dell’urto. I familiari: «È molto scossa». Ascoltata come teste

TRIESTE. Secondo le prime e confuse ricostruzioni del naufragio della Costa Concordia, il terzo ufficiale Silvia Coronica era tra i membri dell’equipaggio che stavano in plancia alle 21.42 di venerdì scorso, quando il comandante Francesco Schettino ha deciso di tentare quella che il procuratore capo di Grosseto ha definito «una manovra di avvicinamento alla costa troppo azzardata, in un’area dove ci sono fondali scoscesi ma comunque segnalati sulle carte nautiche». Ora Coronica, nata a Trieste nel 1983, è diventata una testimone chiave nell’inchiesta che stabilirà la dinamica di uno dei più gravi incidenti avvenuti per mare in tempo di pace.

Negli ultimi due giorni, spiega il quotidiano “La Repubblica”, l’intero quadro ufficiali della Concordia è stato ascoltato dagli inquirenti tra Grosseto, Orbetello, Porto Santo Stefano e Livorno. Oltre a Coronica hanno raccontato la loro versione dei fatti Salvatore Orsini (secondo ufficiale) e gli ufficiali di coperta Martino Pellegrini, Andrea Bongiovanni, Giovanni Iaccarino e Alessandro Di Lena. Il terzo ufficiale è stata sentita soltanto come testimone: su di lei non pende alcun avviso di garanzia. Il suo racconto servirà a stabilire se davvero il comandante Schettino abbia condotto la Concordia verso il porto dell’isola del Giglio con una manovra d’emergenza, come sostengono i suoi legali, oppure se la nave ormai ingovernabile sia finita in secca portata dalle correnti. Ipotesi che necessitano di attenta verifica, perché il comandante avrebbe potuto manovrare la nave anche dopo l’allagamento della sala macchine.

I ricordi di Silvia Coronica e dei suoi colleghi aiuteranno forse a spiegare come mai Schettino abbia atteso così a lungo per dare l’ordine di abbandono della nave. Un ritardo dagli esiti catastrofici, perché l’inclinazione che ha reso quasi impossibile l’evacuazione sarebbe arrivata soltanto molto dopo l’impatto. Secondo alcune ricostruzioni i tentennamenti di Schettino avrebbero portato a un vero e proprio ammutinamento fra gli ufficiali, che avrebbero investito del comando il secondo Roberto Bosio. Per il momento non è dato sapere quale sia stato il ruolo della giovane ufficiale triestina in questi avvenimenti, e cosa abbia raccontato agli inquirenti: Coronica è ancora in Toscana in veste di testimone.

A Trieste la famiglia fa quadrato attorno alla donna che, racconta una parente, è ancora molto scossa per quanto accaduto. Quel che possiamo dire con buon grado di certezza a proposito di quella notte è che il terzo ufficiale non ha accompagnato il comandante nel suo precipitoso abbandono della nave: nelle registrazioni delle telefonate con la capitaneria di porto di Livorno, Schettino spiega infatti di essere salito sulla scialuppa assieme all’ufficiale superiore Dimitri Christidis. «Sono qui con il mio secondo», dice. Soltanto in una chiamata successiva, la cui attendibilità è tutta da verificare, dirà di essere in compagnia di non specificati altri ufficiali.

La passione di Silvia Coronica per il mare è di vecchia data. “Il Piccolo” scrisse di lei nel 2005 quando, ventiduenne, partecipò come unica triestina al ballo delle debuttanti che si svolge a Stresa, sul Lago Maggiore. L’evento - organizzato dal comitato “Vienna sul lago” - abbina come cavalieri alle giovani partecipanti i cadetti dell’Accademia navale di Livorno. Proprio per questo legame con il mondo marinaresco Silvia aveva deciso di prendere parte all’evento. «Sono diplomata all’Istituto Agrario - aveva raccontato al cronista - ma sto studiando anche per terminare il ciclo del Nautico a Trieste. Voglio vivere a contatto con il mare. Le strade non mancano e ho deciso di percorrerle pur di vivere come ho scelto». Di lì a poco Coronica avrebbe realizzato il suo sogno: la ritroviamo nella lista degli allievi dell’Accademia di marina mercantile di Genova nell’anno accademico 2006-2007. Più tardi, nel maggio del 2009, compare in un’immagine su un blog di Costa Crociere in veste di Allievo di coperta della nave Costa Pacifica, la gemella della Costa Concordia.

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