Uffici regionali in area Greensisam, scontro politico sul Porto vecchio di Trieste

Il Pd attacca il Municipio: «Regalate due magazzini a Fedriga». Dipiazza: «No, li vendiamo». E resta il rebus concessione
Una veduta dell’area dell’antico scalo di Trieste. In alto, vicino al molo IV, le strutture della concessione Greensisam
Una veduta dell’area dell’antico scalo di Trieste. In alto, vicino al molo IV, le strutture della concessione Greensisam

TRIESTE I 26 milioni che la Regione presterà al Comune per l’urbanizzazione del Porto Vecchio e il destino dei magazzini 2 e 4 diventano il casus belli del primo vero scontro fra Roberto Dipiazza e Francesco Russo, in un anticipo di campagna elettorale. Ma al di là del confronto politico, l’operazione per la cessione dei due magazzini è un nodo in cui si intrecciano gli interessi di Comune, Regione, Autorità portuale nonché del concessionario: una partita che potrebbe portare a una svolta nel decennale stallo Greensisam come all’ennesimo inghippo.


Prima un po’ di contesto. Un emendamento di giunta alla finanziaria regionale prevede che la Regione consegni in prestito al Comune 26 milioni di euro, che devono essere impiegati nell’urbanizzazione dell’area. In cambio l’ente locale si impegna a cedere alla Regione i magazzini 2 e 4 (sul lato sud dello scalo). Nei giorni scorsi l’assessore regionale al Patrimonio Sebastiano Callari ha annunciato la volontà di realizzarvi la nuova sede centrale per la Regione.


A dare il via alle danze è Russo, che dai banchi del Senato varò la sdemanializzazione del 2017: «Quei soldi (i 26 milioni ndr) sono semplicemente un prestito al Comune. Che quindi li avrà, ma a debito. Con l’obbligo di doverli restituire in comode rate annuali dal 2025 al 2034. In più, come se non bastasse, per il disturbo, il Comune cederà a titolo definitivo alla Regione due magazzini fra i più “pregiati”. Davvero una vergogna».

Il sindaco Dipiazza ribatte via social: «I magazzini verranno venduti alla Regione, non regalati, e il loro valore insieme agli interventi per i servizi legati agli immobili sarà scorporato dai 26 milioni totali. La differenza verrà utilizzata per l’infrastrutturazione che consentirà la totale rivalutazione di tutti i magazzini del Porto vecchio che potranno essere venduti ad un prezzo più alto rispetto al valore attuale, visto che, appunto, saranno infrastrutturati». Affermazioni a cui il consigliere dem risponde che «il testo non impegna in alcun modo la Regione a pagare. Al momento l’operazione intera mi sembra un favoricchio in vista del 2021».


L’emendamento in finanziaria dice esplicitamente che le modalità di cessione dei beni verranno definite all’interno dell’accordo di programma, la cui firma è attesa fra la fine dell’anno e l’inizio del 2021 («cambia poco firmare il 27 dicembre o il 6 gennaio, ormai siamo alla quadra finale», dice il sindaco Dipiazza). Per legge i proventi della vendita dei magazzini dovrebbero andare all’Autorità portuale triestina, proprietaria dell’area prima della sdemanializzazione. Al momento, però, alla torre del Lloyd dei magazzini 2 e 4 non si è ancora parlato: «Bisognerà che ne discutiamo, a breve ci siederemo a un tavolo per il consorzio Ursus - afferma il presidente dell’Authority Zeno D’Agostino -, chissà che quella non sia la camera di transizione anche per questo. Ricordo però che per legge l’Adsp dovrebbe avere il 100% del frutto della vendita, e io prima di trasgredire ci penso due volte. Capisco però che chi si occupa di vendere (in questo caso il Comune ndr) ci debba trovare un guadagno. Certo, se gli agenti immobiliari pigliassero il 30% di ogni vendita farei l’agente immobiliare ».


Il Comune si impegna a consegnare alla Regione i due magazzini scevri da ogni vincolo pregresso. Al momento, però, 2 e 4 sono parte dei magazzini della concessione Greensisam, che dovrebbe quindi decadere. L’accordo in via di definizione fra Comune e privato prevede che la società guidata da Antonio Maneschi rinunci alla prelazione, accettando la cessione degli edifici alla Regione. A quel punto la concessione stipulata nel 2005 con l’Autorità portuale verrebbe a decadere, e il Comune darebbe gli altri tre magazzini in locazione a Greensisam. In compenso i 26 milioni della Regione servirebbero a dare strade, fognature, servizi anche l’area della concessione, che il privato non ha mai sfruttato proprio a causa di un contenzioso con il Comune sugli oneri di urbanizzazione. Secondo le stime del sindaco, i magazzini dovrebbero fruttare fra i 12 e i 14 milioni, che verrebbero scorporati quindi dal totale dei 26. I restanti andrebbero a coprire l’urbanizzazione del Porto vecchio (va detto che la stima delle spese di urbanizzazione per la sola area di concessione era già di 10-11 milioni). A operazione compiuta a Greensisam resterebbero tre magazzini (con un canone ben inferiore ai 500 mila euro annui attuali) e uno spazio già urbanizzato. —


 

Argomenti:porto vecchio

Riproduzione riservata © Il Piccolo