Uffici della Regione in Porto vecchio a Trieste: sì ai 137 milioni per il trasloco degli uffici
TRIESTE È l’operazione che trasferirà gli uffici della Regione in Porto Vecchio a fare la parte del leone nella manovra estiva discussa in Consiglio regionale, almeno per quanto concerne Trieste. Tra le poste dell’assestamento che riguardano direttamente la città, infatti, finiscono i 136,97 milioni di euro utili alla ristrutturazione degli immobili che diventeranno la nuova sede dell’Amministrazione Fvg nell’antico scalo.
Ma se la voce più rilevante riguarda Porto Vecchio, nel provvedimento non mancano anche altri finanziamenti a favore del capoluogo regionale. In ambito infrastrutturale (materia di competenza dell’assessore Cristina Amirante) si va dai 7 milioni per la manutenzione di vari ponti tra Trieste e Mattonaia, a San Dorligo della Valle (nello specifico sono 5 per Trieste e 2 per Mattonaia) agli 1,8 milioni per l’Interporto. In ambito culturale l’assessore Mario Anzil ha illustrato la posta da 1,5 milioni per la ristrutturazione dell’ex Centro raccolta profughi di Padriciano, ma ci sono anche i 500 mila euro per il centesimo anniversario della fondazione dell’Università di Trieste, che ricorre nel 2024 (materia di competenza dell’assessore Alessia Rosolen) e, ancora, i contributi a sostegno delle iniziative promosse da Comuni e associazioni per la commemorazione dei moti triestini del 1953 nel settantesimo anniversario di quei tragici avvenimenti, proposto dal capogruppo di FdI Claudio Giacomelli. E poi, ancora, i 100 mila euro a favore di Bic Incubatori Fvg (settore la cui responsabilità è in campo all’assessore Sergio Emidio Bini). Non riguardano poi solo il capoluogo regionale, ma lo toccano da vicino, altre poste: quella sulle Comunità energetiche regionali (quella triestina di via Cumano è la prima in graduatoria e vale 500 mila euro), gli ulteriori 5 milioni per lo sconto benzina e i fondi per le nuove reti fognarie a Muggia e Duino, proposti dall’assessore Fabio Scoccimarro. In Aula c’è stato spazio anche per il tema dei costi sostenuti dalle imprese per le bonifiche e le necessarie validazioni da parte di Arpa nelle aree inquinate della zona industriale di Trieste. Il tema era oggetto di un emendamento presentato dal dem Roberto Cosolini, che chiedeva un’azione da parte della Regione per ridurre l’impatto dei costi sulle imprese, ma è stato ritirato davanti alle rassicurazioni dell’assessore competente Fabio Scoccimarro, che ha spiegato di essere già al lavoro su questo fronte, con l’impegno a trovare soluzioni utili a ridurre i costi che gravano sulle imprese.
È la fotografia delle principali voci di finanziamento destinate a Trieste da questa manovra estiva. Come detto, la parte del leone la fa senza dubbio l’operazione Regione in Porto Vecchio, di competenza dell’assessore regionale a Patrimonio e Demanio, Sebastiano Callari. Un trasloco da 160 milioni di euro complessivi (ci sono le risorse per la ristrutturazione degli immobili, che si aggiungono a quelle già stanziate a fine 2022 per l’acquisto dei magazzini e a quelle per la realizzazione del bando di gara per gli studi di fattibilità per la progettazione): soldi che la Regione investe e che intende in parte compensare con i 130 milioni di introiti previsti grazie all’alienazione delle altre sedi storiche sparse in città (che verranno quasi completamente svuotate, come ribadito sia dal governatore Massimiliano Fedriga che dallo stesso Callari). Il piano prevede infatti lo svuotamento e la vendita delle altre sedi cittadine per spostare poco meno di un migliaio di dipendenti in Porto Vecchio in un’unica sede. A rimanere nelle attuali sedi saranno solo i dipendenti del Consiglio regionale in piazza Oberdan e una parte di coloro che oggi operano in piazza Unità, dove quasi certamente rimarranno gli uffici di rappresentanza della presidenza e degli assessori, e poi, in parte o quasi completamente, la Direzione generale e il Segretariato.
I magazzini interessati dalla riqualificazione saranno i seguenti: 7, 10, 21 e 118.
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