Udine, sì allo Stabile unico del Fvg

L’assessore comunale Pirone: il sistema teatrale può trarne solo benefici

Campanili addio. Udine non ha dubbi sul Teatro nazionale. E neppure timori di convolare a nozze con Trieste. L’amministrazione comunale è pronta ad appoggiare il progetto che prevede un’alleanza di due importanti realtà udinesi (lo stabile d’innovazione Css e la scula Nico Pepe) con lo Stabile Rossetti di Trieste. «Riteniamo che l'ipotesi di creazione di un Teatro nazionale del Friuli Venezia Giulia, con la collaborazione tra Css, Nico Pepe e Rossetti - dichiara l’assessore comunale alla Cultura di Udine, Federico Pirone - sia un riconoscimento della qualità e del ruolo di due dei soggetti udinesi chiamati a partecipare, e allo stesso tempo uno stimolo affinché l'intero sistema teatrale cittadino possa trarre beneficio a vantaggio di tutti i singoli enti, ma anche e soprattutto nei confronti del pubblico» .

La presa di posizione fa seguito all’incontro convocato nei giorni scorsi a palazzo Morpurgo alla presenza di Alberto Bevilacqua, presidente del Css Teatro Stabile di Innovazione del Fvg, di Diana Barillari, referente per l'Accademia d'Arte Drammatica "Nico Pepe", di Tarcisio Mizzau, Marco Feruglio e Giuseppe Bevilacqua, rispettivamente presidente, sovrintentende e direttore artistico per la prosa del Teatro Nuovo "Giovanni da Udine" e di Alessandro Malcangi e Renato Manzoni, presidente e direttore artistico dell'Ente Regionale Teatrale. «L'amministrazione comunale - spiega Pirone - segue con attenzione l'ipotesi di una candidatura del Friuli Venezia Giulia tra i teatri nazionali e chiediamo alla Regione di svolgere una funzione di garanzia e di equilibrio affinché questo percorso non sia il risultato di una sommatoria tra le due città, Udine e Trieste, ma assuma il profilo di qualcosa di innovativo nel panorama culturale della regione».

Il riferimento è al progetto di creazione di un unico teatro nazionale del Fvg con la co-partecipazione di tre realtà, Css e Nico Pepe per Udine e lo stabile Il Rossetti per Trieste, in modo tale da poter beneficiare in misura maggiore dei finanziamenti ministeriali oggetto di nuova modifica al sistema di attribuzione da parte del Governo.

«Con tutti gli operatori presenti all'incontro - prosegue l'assessore - c'è stata una condivisione comune di tutti gli aspetti. Nel rispetto dell'autonomia di ciascuno è emersa, infatti, la volontà di proseguire uniti con il confronto e con il dialogo, valutando attentamente tutte le ricadute possibili per la città. Questo - conclude - vuol dire, in sintesi, capacità di elaborare assieme dei progetti specifici, garantire al sistema teatrale udinese, oltre che alle singole realtà, condizioni di sostenibilità maggiori e individuare nel pubblico plurale della città un unico e comune destinatario».

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