Udine, overdose letale a 16 anni arrestato spacciatore di eroina
UDINE Per Alice e il suo fidanzato lui era solo Jamil. Ai due ragazzi aveva ceduto l’eroina gialla in più di una occasione e quel giorno, il 3 ottobre, gli aveva venduto 0,7 grammi. Non se la sono iniettata tutta, ma quella piccola dose è stata sufficiente per uccidere la sedicenne di Palmanova.
Ciò che è successo è noto. La coppia, quel mercoledì pomeriggio, si era infilata nel bagno della stazione di Udine per assumere la sostanza. Dopo essersi iniettati la droga sono entrambi caduti in un sonno profondo, dal quale lei, però, non si è più risvegliata. Sono state le immagini delle telecamere installate nelle zone della stazione e nelle vicinanze, i tabulati telefonici e le testimonianze raccolte in questi tre mesi e mezzo a rendere possibile il riconoscimento e quindi l’arresto di Jamil Shaliwal, 24enne di origine afghana, lo spacciatore che aveva ceduto la droga alla ragazza e al suo fidanzato, un quindicenne di Udine. L’intensa attività di indagine degli agenti della Squadra Mobile, al comando del vicequestore aggiunto, Massimiliano Ortolan, e della Polizia ferroviaria, guidata dal dirigente, il commissario Stefano Cadelli, ha permesso di ricostruire passo dopo passo quella giornata.
LA RICOSTRUZIONE
Il 3 ottobre Alice e il suo fidanzato si incontrano alle 7 in stazione e, con l’autobus, raggiungono via Vittorio Veneto. Si incamminano verso la sede del Liceo Sello di viale Armando Diaz, poi le loro strade si dividono. Si ritrovano alle 13, al termine delle lezioni, e vanno in stazione. A quel punto i due passano in via della Cernaia: sono le 13.23 e quella è la zona dove acquisteranno l’eroina. Nei minuti successivi i due passeggiano tra viale Europa Unita e via Roma, dove mangiano un trancio di pizza. Poi arriva il contatto con lo spacciatore. Il primo incontro alle 14.07, quando Jamil raggiunge Alice e il ragazzo in via Roma. Questione di attimi, poi i tre si dividono. Pochi minuti più tardi, il fidanzato di Alice ritrova lo spacciatore. La 16enne, invece, assieme a un’amica, va al supermercato Prix. Seppur in tempi diversi, i due si dirigono quindi verso piazzale D’Annunzio per poi raggiungere via della Cernaia. Alle 14.31 la coppia si rivede dietro la stazione, alle 14.43 entra nel sottopassaggio che porta ai treni salendo al primo binario, dove si consumerà la tragedia. Gli agenti ritengono che la cessione della droga tra Jamil e i due ragazzi sia avvenuto tra le 14.31 e le 14.40.
La droga
Una volta nel bagno Alice e il fidanzato si iniettano la sostanza, potentissima. Analizzando l’eroina gialla residua (0,26 grammi) ritrovata, è emerso che il principio attivo rappresentava oltre il 51% della sostanza. Il corpo della ragazza non ha retto: l’autopsia ha confermato la morte dovuta a edema celebrale e polmonare con segni di assunzione di sostanza stupefacente. «Una volta chi si iniettava l’eroina era un eroinomane che veniva lasciato ai margini della società - spiega Ortolan -. Oggi invece è diventata quasi una moda. Entrando in questo “mondo”, abbiamo scoperto che più di qualche minore ne abusa: e così è cresciuta anche la percentuale sequestrata». Il costo dell’eroina negli anni si è poi abbassato. Dai 60 euro al grammo si può arrivare anche a 40.
Lo spacciatore
Non si sa da dove l’abbia recuperata, quell’eroina, Jamil. Quello che è certo è che il giovane afghano era ben introdotto nel giro dello spaccio. Arrivato a Udine nel 2014, aveva fatto richiesta di asilo e nel 2015 aveva ottenuto il permesso di soggiorno per protezione sussidiaria. Era un richiedente asilo regolare: ottenuto il permesso, ma senza far parte di un progetto di accoglienza, si è trovato presto senza fissa dimora. Per guadagnarsi da vivere ha imboccato la strada della droga e ha iniziato a spacciare. Prima hashish e marijuana, poi eroina. Aveva numerosi precedenti alle spalle. Giovedì, quando è stata emessa la misura cautelare in carcere per i reati di cessione continuata di stupefacente e morte della minore come conseguenza di altro delitto, era in stazione, in violazione del divieto di dimora a Udine e del foglio di via. Il 3 dicembre era stato fermato in stazione e arrestato, sceso dal treno da Mestre, con un 27enne pachistano che aveva con sé 9 grammi di eroina. Per entrambi divieto di dimora nel Comue, poi disatteso. —
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