Udine, gli olandesi "scippano" ai friulani il nome "frico"
TRIESTE. Dopo la sconfitta sul Tocai e le diatribe in sede Ue sul vino Terrano, sta per scoppiare un «caso-Frico» che toglierebbe al Friuli la possibilità di esportare il suo piatto tipico a base di formaggio fuso? L'allarme è stato lanciato dalla Lega Nord del Friuli Venezia Giulia, che tramite la propria consigliera regionale, Barbara Zilli, ha denunciato la registrazione in Olanda del marchio «Frico Cheese».
Una mossa, secondo l'esponente del carroccio, che sbarrerebbe la strada verso il riconoscimento del marchio di Specialità tradizionale garantita (Stg) al Frico friulano. È toccato all'assessore regionale alle Risorse Agricole, Cristiano Shaurli, rincuorare i produttori del prelibato piatto tradizionale. Anzi, alla consigliera Zilli è stato fatto presente che «Frico Cheese non è un prodotto né una imitazione, ma il nome di una società olandese nata e registrata nel 1898».
«Non è in discussione - prosegue Shaurli - l'uso quotidiano del nome del nostro piatto 'Fricò né nei nostri ristoranti né in quelli di tutto il mondo. Accade invece una cosa completamente diversa: che sul Frico friulano confezionato per l'esportazione, in particolare negli Stati Uniti, si sollevino eccezioni considerando che il nome del nostro prodotto possa ingenerare confusione al consumatore rispetto al nome dell'azienda presente anche su quel mercato».
Per la tutela, dunque, «il percorso della Stg credo sia quello più opportuno perché identifica appunto una specialità differenziandola nettamente dal nome commerciale di un'azienda e in tal senso ho già registrato l'attenzione ministeriale per quella che sarebbe, dopo pizza e mozzarella, la terza Stg».
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