Udine: coniugi evasori totali ma con 760 auto in garage
UDINE. Sarebbero migliaia le polizze assicurative fasulle commercializzate da una società, operante in un mercato parallelo di polizze automobilistiche prive dei requisiti di legge e riconducibile a una coppia di coniugi friulani, evasori totali, finita al centro di una complessa indagine della Guardia di Finanza di Udine. Marito e moglie, che non dichiaravano alcun reddito ma che risultavano intestatari di centinaia di auto, sono indagati in concorso per omessa dichiarazione dei redditi, attività di assicurazione abusivamente esercitata e truffa. Uno degli indagati aveva anche dichiarato una residenza fittizia in Slovenia..
Autovetture “fantasma” che entravano in un limbo in cui per le autorità di controllo italiane risultavano ancora intestate, con le relative targhe, a ormai inesistenti proprietari italiani, mentre in realtà i mezzi circolavano in Paesi stranieri. I diretti interessati, attraverso l'avvocato, negano ogni addebito.
Gli accertamenti della Gdf però raccontano un’altra realtà. I contrassegni assicurativi, riconducibili a società di assicurazione estere polacche, francesi e lussemburghesi, emessi a favore di cittadini residenti sul territorio nazionale, sarebbero infatti sostanzialmente inefficaci. Venduti a un costo di gran lunga inferiore rispetto a quello di mercato, tali prodotti non garantivano agli acquirenti, in caso di sinistro, alcuna copertura assicurativa Rca per i danni arrecati o subiti. Nel corso di una delle perquisizioni è stato anche accertato che molti certificati assicurativi venivano addirittura stampati “autonomamente” dagli indagati.
Anche l’Autorità nazionale di vigilanza sulle assicurazioni (Ivass) aveva emesso, nel tempo, specifici comunicati al pubblico per segnalare la presenza nel mercato di queste “polizze” al fine di tutelare ulteriori acquirenti inconsapevoli. Proprio perché ritenuti inconsapevoli e in buona fede, i 3.274 cittadini che hanno acquistato le polizze fasulle non sono stati indagati.
Per impedire la ricostruzione del reale giro d’affari i pagamenti per le vendite delle auto venivano effettuati in contanti tanto che nel corso della perquisizione le fiamme gialle hanno rinvenuto 64.500 euro in contanti.
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