Ucraina: firmata l’intesa tra Yanukovich e le opposizioni

Decisiva la mediazione della Ue. In piazza a Kiev si fermano gli scontri, la polizia si ritira. Ma la Russia avverte: «Congeliamo due miliardi di aiuti»
epa04093257 (L-R) German Foreign Minister Frank-Walter Steinmeier, opposition leader Vitali Klitschko and opposition politician Oleg Tjagnibok sign an agreement at the Presidential Palace in Kiev, Ukraine, 21 February 2014. Official in background is not identified. Ukrainian President Viktor Yanukovych and opposition leaders have signed an agreement on a way out of the country's political crisis. A EU delegation with Germany's Fopreign Minister Frank-Walter Steinmeier and Russian negotiator Vladimir Lukin had negotiated with Yanukovitch and opposition leaders all through the night. However Lukin did not sign the agreement in contrast to Steinmeier and Poland's Foreign Minister Radoslaw Sikorski. EPA/TIM BRAKEMEIER
epa04093257 (L-R) German Foreign Minister Frank-Walter Steinmeier, opposition leader Vitali Klitschko and opposition politician Oleg Tjagnibok sign an agreement at the Presidential Palace in Kiev, Ukraine, 21 February 2014. Official in background is not identified. Ukrainian President Viktor Yanukovych and opposition leaders have signed an agreement on a way out of the country's political crisis. A EU delegation with Germany's Fopreign Minister Frank-Walter Steinmeier and Russian negotiator Vladimir Lukin had negotiated with Yanukovitch and opposition leaders all through the night. However Lukin did not sign the agreement in contrast to Steinmeier and Poland's Foreign Minister Radoslaw Sikorski. EPA/TIM BRAKEMEIER

Dopo settimane di sanguinosi scontri e grazie alla mediazione dell’Ue, l’opposizione ucraina ha accettato di siglare un accordo con il presidente, Viktor Yanukovich, per disinnescare la crisi politica a Kiev. La firma è arrivata nella tarda mattinata. «È stato deciso di approvare la decisione di firmare l’accordo con il presidente a condizione che l’attuale ministro dell’Interno non sia confermato nel prossimo governo e che il procuratore generale venga sostituito», ha spiegato uno dei leader delle proteste pro-Ue, Oleh Tyahnybok. Yanukovich ha promesso le elezioni presidenziali anticipate, accogliendo la principale richiesta dell’opposizione che da mesi manifesta in piazza; ha anche promesso di avviare un processo per il ripristino della Costituzione approvata dopo la Rivoluzione Arancione del 2004, che limita i poteri presidenziali, e per dar vita a un governo di unità nazionale.

Nel messaggio Yanukovich non fa cenno a scadenze né alla data per le elezioni, anche se alcuni media locali dicono che la nuova Costituzione entrerà in vigore in 48 ore; e che le elezioni presidenziali si terranno invece alla fine di quest’anno e non nel 2015 come era previsto Oggi anche la figlia dell’ex premier Yulia Tymoshenko, Evghenia, in visita a Roma, ha detto che l’unica via di uscita per la guerra civile è la convocazione delle elezioni presidenziali entro pochi mesi. Yanukovich, peraltro, continua a perdere pezzi: da Leopoli, nell’Ovest filo-europeo, decine di poliziotti sono partiti per Kiev per difendere i manifestanti.

Il vicecapo di Stato maggiore dell’esercito, generale Yuri Dumanski, si è dimesso per protesta contro il tentativo del governo di coinvolgere le forze armate nella repressione delle violenze. Le sue dimissioni seguono l’uscita di scena del capo di Stato maggiore, Volodymyr Zamana, cacciato mercoledì da Yanukovich senza dare spiegazioni. Zamana aveva preso pubblicamente posizione contro il presidente per l’ipotesi di imporre lo stato di emergenza in risposta all’ondata di proteste anti-governative.

Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha avvertito che «le forze armate ucraine non dovrebbero rivolgersi contro il proprio popolo». Da Mosca, il ministro dell’Economia russo, Alexei Ulyukayev, ha avvertito Kiev che il suo governo non ha ancora preso alcuna decisione sul versamento della seconda tranche da 2 miliardi di dollari di aiuti finanziari.

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